mercoledì 19 novembre 2014

Ci sono cose che non dovrei mai dire, nemmeno da ubriaca.

Ma si sa, il principio è che se sei ubriaca non è il cervello ad essere collegato alla bocca, bensì il fegato.
Il cervello è troppo impegnato a sguazzare nell'alcol e a tentare di non annegare per preoccuparsi poi delle conseguenze.

E così pronuncio frasi che poi, nello stato di post-sbornia in cui mi risveglio il pomeriggio dopo, mi tornano alla mente come flash e di cui mi vergogno immensamente.
Roba che bisognerebbe avere una buca profonda - diciamo fino al centro della terra - a portata di piede e saltarci poi dentro senza ripensamenti.

Il mio problema con l'alcol non è solo quello, purtroppo.
No, poi c'è anche il problema di avere il cervello che oltre a sguazzare nella vodka o nel gin o in qualsiasi altra cosa alcolica, sguazza anche in quei pensieri molesti che normalmente sono in grado di controllare.
E così non solo mancano i filtri cervello-bocca, mancano anche quelli inconscio/razionalità.
In parole povere, se vogliamo metterla nei termini di Freud, il mio IO "equilibrato" va a puttane mentre il mio ES tenta di mettere al tappeto il mio SUPER-IO.
Dio, quanto è stancante.

Smettere di bere?
Non ci penso nemmeno.

Non ci penso nemmeno perché altrimenti la mia ansia sociale avrebbe la meglio su di me e se per metterla a tacere devo uccidere un po' il mio fegato, beh.. chissenefrega.
Avevo già scritto una volta che ho passato mesi - anni - a cercare di eliminare e uccidere tutte le parti più scomode e vulnerabili di me e a quanto pare si tratta di un lavoro 24/7.
Peccato non averlo saputo prima di firmare il contratto.

E allora bevo perché certe situazioni - certi pensieri che la mia mentre sobria sussurra al mio orecchio quando l'ansia inizia ad affondare gli artigli nel mio stomaco e i denti nella mia gola - sono assolutamente insopportabili senza un po' di coraggio liquido e chissenefrega se a 25 anni bevo ancora così tanto.
Voglio dire, Bridget Jones nei libri di Helen Fielding aveva trenta e passa anni e aveva dei dopo-sbronza anche peggiori dei miei, quindi dov'è il problema?

E sì, ho un problema con l'alcol, ne sono consapevole.
E sì, fondamentalmente ho un problema con me stessa, ne sono consapevole e passiamo oltre.

E poi è ironico che io abbia infranto il mio record precisamente allo scoccare dei due mesi, c'è quasi poesia in questo.


Nei giorni scorsi ho riletto un paio di post di questo blog, compreso questo.
Se non avete voglia di aprirlo, è il post dove parlavo del libro The DUFF e delle mie "coccole" di autocommiserazione. 
Che tratta dello stesso argomento poi c'è anche questo post.

Insomma, sembra quasi fatto apposta ma oggi vado a cercare un po' di spoilers sulle mie serie televisive preferite e che vedo in mezzo al resto?
Che la CBS sta facendo un film TV basato proprio su quel libro e dire che mi è venuto un colpo è dire poco perché ho pensato di vedere tutte le cose che tento di nascondere bellamente spiattellate sullo schermo.
Già mi era capitato con Being Erica e non era stato piacevole - riferimenti a questo si trovano qui.

Ho visto il trailer - già, perché faccio "masochista" di secondo nome - e l'inizio è più o meno uguale a quello del libro e i nomi delle amiche corrispondono, ma non ho colto se i protagonisti si chiamano sempre Bianca e Wesley.

In ogni caso, la prima differenza si vede quando la protagonista - chiamiamola sempre Bianca - che nel libro sa benissimo di non essere bella come le sue amiche e non fa della cosa una tragedia, qui nel film si stupisce della cosa e chiede a Wesley di aiutarla a non essere più la DUFF del suo gruppo e a diventare una strafiga per avere qualcuno che voglia frequentarla.
Cosa che ovviamente accadrà e ovviamente lui poi la vedrà sul serio perché stiamo parlando comunque di un'americanata e vuoi che non ci sia il lieto fine e il "vissero tutti felici e contenti" con lei che si prende il figo e le mean girls che vengono finalmente umiliate?
Anche il libro finisce bene per Bianca e Wesley, ma non è quello il punto.

Ammetto però che forse - forse, perché poi dipende dal mio livello di autostima e da quanto mi fanno schifo le romanticherie in quel preciso momento - lo guarderei solo per la presenza di Robbie Amell, che era protagonista di The Tomorrow People (che è stato cancellato a maggio dalla CW) e cugino di Stephen Amell, che interpreta Oliver Queen in Arrow.

Sono una nerd, lo sapevate no?

On air: Raphael Lake & Ben Fisher - Do You Feel Alive

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