mercoledì 29 agosto 2018

Nel mio amore per un determinato artista non ho mai preso in considerazione l'aspetto puramente fisico - quasi mai, perlomeno. 
Per me l'unica cosa che importava era la musica - erano la melodia e il testo della canzone e la piacevolezza della voce che cantava la canzone. 

Ho avuto delle cotte, ma quella che posso definire veramente "cotta" è solamente una ed è stata per il cantante di una band romana che ho incontrato un paio di volte. 

Ma amando principalmente band straniere che non sono quasi mai venute in Italia e che comunque non ho mai visto live in concerto, l'aspetto fisico del cantante per me è sempre stato irrilevante. 

Riconosco che Ryan Key è in qualche modo attraente, ma quello che ho sempre amato di Ryan è la sua voce capace di farmi venire la pelle d'oca anche con quaranta gradi all'ombra in agosto.  

E lo stesso vale per Martin Johnson, che oltre ad avere una voce che riconoscerei tra mille è anche un songwriter capace di mettere le mie emozioni nero su bianco da almeno un decennio. 

L'ultimo album dei Boys Like Girls risale al 2012 e sento tantissimo la loro mancanza, ma seppure con un genere diverso Martin ha dato il via ad un'altra band - i The Night Game. 
E anche in questa veste Martin lo si ama, la sua voce è sempre l'altra voce insieme a quella di Ryan Key capace di ridurmi le ginocchia in gelatina.  

Quando avevo scoperto Thunder dei Boys Like Girls più di dieci anni fa pensavo che sarebbe stata per sempre associata a NAC - questo perché Thunder descriveva in maniera impressionante le mie emozioni legate a quell'estate. 
Ma tempo fa avevo scritto che non era più così, che mi ero ripresa il controllo di tutte quelle canzoni dei Boys Like Girls che in qualche modo avevo ceduto a NAC e questo perché non avrei lasciato che contaminasse una delle mie band preferite. 

E ora quando sento "Your voice was the soundtrack of my summer" non è più alla voce di NAC che penso, ma esclusivamente a quella di Martin Johnson.
E questo perché la voce di Martin Johnson - insieme a quella di Ryan Key - è diventata una delle colonne sonore della mia vita. 

E sì, non nego che Martin Johnson sia davvero figo per i miei gusti, ma la sua voce è quello che mi piace di più di lui - e il problema della sua voce è che è una droga: più la sento, più ne voglio. 
Roba che sono capace di mollare tutto per ascoltarmi l'intera discografia.
Roba che potrebbe cantare la lista della spesa oppure l'elenco telefonico e io sarei la persona più felice del mondo. 


E niente, in questi ultimi giorni sono così arrabbiata che mi trattengo a stento dal dire alle persone che mi circondano quello che penso davvero di loro. 

On air: The Night Game feat. Caroline Polachek - Do You Think About Us?

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