domenica 17 dicembre 2017

Quest'anno sono stata presa da una smania natalizia, ma questo è successo nei mesi scorsi. 
Non ricordo se stavo guardando un telefilm oppure leggendo un libro, ma improvvisamente mi era venuta voglia di fare l'albero di Natale - cosa che non facevamo da quindici anni. 

Nel 2003 non l'abbiamo fatto perché con la tradizione di fare l'albero l'8 dicembre era troppo presto e non era proprio il caso visto che mio nonno era morto il 15 novembre. 
L'anno dopo era appunto passato solo un anno e nel caso avrei dovuto farlo da sola quando invece una volta mia madre mi aiutava e la cosa mi deprimeva così tanto che alla fine ho lasciato perdere. 
E alla fine è diventata una tradizione in casa nostra non addobbare niente. 

Quest'anno invece ho sentito la voglia di tornare alle origini, di tornare un po' bambina con i regali sotto l'albero e così ho deciso di cominciare daccapo: un nuovo albero - questo un po' più piccolo di quello solito - e nuove decorazioni in aggiunta a qualcuna di quelle vecchie e meno fragili visto che non sapevo che reazione Alaska avrebbe avuto di fronte alla novità. 
E incredibilmente mia madre mi ha pure aiutata di sua spontanea iniziativa. 

Eppure già mentre organizzavo il materiale sentivo la voglia scemare e sì, l'albero è carino, però non so se sono io che guardo il tutto con il disincanto di un'adulta che non può più provare l'entusiasmo di una bambina che aspetta Babbo Natale oppure se è perché quindici anni sono tanti e non sono più abituata un albero addobbato in casa mia in questo periodo dell'anno. 

Tanto più che manca una settimana a Natale e... meh.


Venerdì sera mi sono vista con una mia amica e siamo andate a bere qualcosa. 
Da quando è finita l'estate mi sarà capitato forse solo una volta di bere alcol, quindi avendo perso un po' l'abitudine il cocktail che avevo preso aveva fatto un po' effetto - nel corso degli anni ci volevano dosi sempre più elevate per raggiungere anche solo il livello minimo in cui puoi dire di essere un po' alticcia. 
E venerdì ero in quella fase fantastica in cui l'alcol scorre nelle vene, ma è nella quantità giusta: quando senti che non sei più esattamente te stessa, ma solo un po' più allegra - quel giusto necessario per ridere e fare qualche battuta che di solito resta trincerata dietro il silenzio. 
Probabilmente è una delle mie sensazioni preferite.

Ed è andata ancora meglio quando ho finito di bere il cocktail della mia amica perché lei non aveva intenzione di finirlo. 
Mi sono sentita ancora un po' più sulle nuvole e per la prima volta ho seriamente considerato l'idea di andare dritta a dormire una volta arrivata a casa - niente computer, niente libro, niente film fino a notte fonda, quasi mattina.
E cavoli, l'ho fatto: ho letto solo un capitolo e poi ho sentito gli occhi chiudersi e ho dormito profondamente. Ho dormito così profondamente che non mi sono svegliata ogni ora e non ho fatto incubi - almeno che io ricordi. 

Ed è sempre stato questo a farmi paura, sin da quando avevo 16 anni e avevo cominciato ad esagerare con l'alcol per riuscire ad affrontare una serata fuori.
È una delle paure che ho sin da adolescente, sin da quando ho iniziato a bere - sin da quando ho capito di avere il minimo controllo sui miei impulsi più malati: la paura di diventare un'adulta che ha bisogno dell'alcol per funzionare. 
Nel mio caso di averne bisogno per dormire. 
Mi sono svegliata ieri mattina con il sapore di alcol in bocca e mi sono chiesta perché, poi ho ricordato - e la sera prima non mi ero nemmeno ubriacata, arrivata a questo punto ci vuole ben altro. Probabilmente ci vorrebbero almeno tre drink - e di quelli che hanno qualsiasi cosa dentro. 
E mi ha presa una morsa allo stomaco perché mi sono vista tra qualche anno con la pessima abitudine di bere prima di andare a letto perché apparentemente è l'unico modo per riuscire a dormire. 


Questo mese - o almeno questa metà - è all'insegna dei Boys Like Girls. 
Non perché hanno rilasciato qualcosa di nuovo - anche se sarebbe ora che lo facessero perché l'ultimo album del 2012 e avanti! Qui c'è gente che freme impaziente e dall'altra parte non riesco a credere che sia passato così tanto perché sembra ieri che sentivo per la prima volta le canzoni di Crazy World
Eppure in questo mese non riesco ad ascoltare altro, non voglio ascoltare altro.

Se gli Yellowcard parlano all'adulta che sono e invece i Simple Plan all'adolescente che sono stata, Boys Like Girls e A Day To Remember parlano ad entrambe le versioni a seconda delle canzoni che ascolto. 

E non vedo l'ora che torni il bel tempo e i Boys Like Girls li ho sempre associati alla primavera a causa di The Great Escape - la loro prima canzone, che ricordo ancora di averla ascoltata nel maggio 2007. 

E sai, una volta ti vedevo in ogni testo di Boys Like Girls e in metà di quelli di Love Drunk e il resto era mio. 
Ma ora mi sto riprendendo possesso di tutte quelle canzoni e tu stai sparendo - certo, non sparirai mai da The Great Escape e da Thunder, ma sai che c'è? 
Questa mattina ho ascoltato Thunder e ho trovato me stessa in quella canzone - ti ho detto di farti in là con il ritornello e in un verso mi sono vista: 

And now I'm itching for the tall grass
And longing for the breeze
I need to step outside
Just to see if I can breathe
I gotta find a way out
Maybe there's a way out

Questa sono io e mi sto riprendendo Thunder perché non esiste che io ti lasci contaminare una delle mie band preferite, non te lo permetterò mai più. 


Ah, e ho finito per sempre di vedere Person of Interest - ho finito la quinta e ultima stagione. 
E ho pianto come una fontana. 
È stata una delle mie serie televisive del cuore, la quarta stagione forse sarà sempre la mia preferita e ricomincerei a guardarla dall'inizio anche subito.

On air: Boys Like Girls - Go

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