domenica 29 ottobre 2017

Ieri sera sarei dovuta andare a letto presto perché stamattina avevo la sveglia alle sette, ma invece non ci ho neanche provato. 
L'intenzione c'era, ma poi sono rimasta su YouTube a guardare il concerto che i Linkin Park hanno tenuto - insieme a tante guest stars - in onore di Chester. 

E ancora non ho realizzato, ancora non riesco a capacitarmene. 

E in quelle performances ho rivisto così tanto della mia adolescenza da farmi onorare non soltanto Chester, ma anche la ragazzina che sono stata. 

Chester non potrà mai essere sostituito, lo sappiamo tutti. 
Nessuno canterà mai come lui e nessuno potrà mai prendere il suo posto, i Linkin Park non saranno mai più gli stessi, ma Mike Shinoda ha tenuto insieme la serata alla perfezione. 

Sono andata in pezzi quando hanno lasciato il palco al buio e solo il microfono illuminato mentre la base di Numb suonava e c'era solo il pubblico a cantare - e Numb è sempre stata la mia canzone preferita, ho questo ricordo così chiaro di me stessa alla fine della terza media in macchina con i miei genitori mentre andiamo ad un pranzo di famiglia dopo la fine dei miei esami e io con il mio lettore CD portatile che la ascolto in repeat.

Sono andata nuovamente in pezzi quando hanno suonato In the End e Mike un po' cantava le parti di Chester e un po' le lasciava cantare ai fans. 

Sul palco sono saliti M. Shadows e Synyster Gates degli Avenged Sevenfold - che nel 2009 hanno dovuto affrontare anche loro la morte di un loro componente. 
Sono saliti i Blink 182 - ma senza Tom Delonge con Mark e Travis non è affatto la stessa cosa. 
È salito Oliver Sykes dei Bring Me The Horizon - e una delle performance più belle è stata sua e se mi sentisse la ragazzina che sono stata mi guarderebbe come se avessi perso la testa. 
È salito il mio caro Jeremy McKinnon degli A Day To Remember, screamer come lo era Chester - e ancora avevo davanti agli occhi la loro performance insieme al Warped Tour di qualche anno fa in cui si tratteneva perché in fondo la canzone era di Chester ed era lui che doveva sentirsi, ma stavolta A Place for my Head ricadeva solamente sulle sue spalle. 
È salito il mio adorato Ryan Key degli (ex-)Yellowcard - riuscendo ad infilare con delicatezza e naturalezza con Mike Shinoda Without You degli U2 in mezzo a Shadow of the Day

E infine - e lo so, sembra strano che io metta qualcuno davanti a Ryan - è salito Deryck dei Sum 41 e quello sì che è stato un vero colpo al cuore. 
Non solo perché quella di Deryck è stata la performance migliore in assoluto e non solo perché mentre cantava Catalyst la sua voce in alcuni momenti assomigliava a quella di Chester, ma perché in quel momento sono tornata ad essere quella quattordicenne di... oddio, quattordici anni fa. 
Perché, come avevo scritto a luglio quando Chester si è tolto la vita, i Linkin Park e i Sum 41 sono state le prime band che mi hanno cambiato la vita - sono state le prime due band che mi hanno introdotta alla musica che ascolto ancora oggi. 
E vederli esibirsi insieme è qualcosa che mi annoda lo stomaco - qualcosa di bello, ma che avrei voluto avvenisse in altre circostanze. 
E queste due band con quei due album in particolare - Meteora e Does This Look Infected? - non smetteranno mai di avere un posto speciale nel mio cuore.

Ho citato solo band e cantanti che personalmente seguivo - alcuni più di altri, ma ci sono stati tanti altri artisti. 

Ho visto Mike e gli altri sorridere, ma li ho visti anche incupirsi e commuoversi a tratti - ed era un po' come se tutti aspettassimo che Chester spuntasse improvvisamente dal backstage per salire sul palco. 
Ho visto la devozione e l'amore dei fans, ho visto l'affetto e il rispetto che tutti gli artisti hanno mostrato e portato per Chester e per le sue canzoni e in realtà è stato un po' come se Chester fosse stato proprio nel mezzo di tutto. 

On air: Linkin Park & Friends Celebrate Life in Honor of Chester Bennington

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