martedì 15 novembre 2016

Parlo sempre dei soliti noti - Yellowcard, Simple Plan, Boys Like Girls, A Day To Remember, You Me At Six, Mayday Parade. 
Raramente parlo però di chi è con me da molto più tempo. 

Non ricordo nemmeno come l'ho scoperta, se per caso avevo visto il video del primo singolo su quello che era ancora TMC2 prima di diventare MTV. 
Era il 1999 e non la conosceva ancora quasi nessuno, non era ancora diventata così famosa da essere invitata a Top of The Pops e uno dei suoi singoli non era ancora stato così bistrattato da finire come soundtrack di uno spot di un farmaco contro il mal di testa. 
Avevo dieci anni e ascoltavo ancora musica commerciale e i CD erano ancora rari e costavano parecchio, tanto che non avevo ancora uno stereo per leggerli e così ero stata costretta a comprare l'audiocassetta e lei stava cominciando a farsi strada nel panorama di allora e io in quell'inverno tra il 1999 e il 2000 avevo fregato il numero di TamTam a mia cugina Lara quando eravamo saliti su a Bergamo perché c'era un servizio dedicato a lei. 

Ho sempre detto che nel corso degli anni ho abbandonato molti artisti e molte band - vuoi perché mi ricordavano momenti dolorosi della mia vita o perché semplicemente non mi rappresentavano più. 

E lei invece, quella cantante norvegese che non pubblica più nulla dal 2009, è comunque con me da quasi vent'anni. L'ultimo album non mi aveva fatta impazzire, ma i primi tre continuano a restare capolavori - semplice poesia messa in musica che esprimeva tutto quello che provavo verso me stessa e verso NAC all'epoca. 

Lei è con me da quasi vent'anni e non se n'è mai veramente andata, anche se non l'ascolto per lunghi periodi di tempo. 

I suoi primi tre album hanno segnato tappe fondamentali della mia vita. 

Playing My Game del 1999, l'anno in cui ha debuttato e io ho capito che la musica stava assumendo per me un significato e un'importanza diversi da quelli precedenti - la musica stava assumendo la forma della mia ancora di salvezza. 
Another Day del 2003, l'anno.. l'anno nel quale te ne sei andato. 
Lost In A Moment del 2005, l'anno nel quale l'ossessione per NAC aveva preso residenza fissa nella mia mente e vederlo quando uscivo aveva assunto un'importanza vitale. 

Another Day è tremendamente difficile da ascoltare, proprio come Meteora dei Linkin Park.
Meteora dei Linkin Park è legato all'estate di quell'anno, ma Another Day è invece legato all'autunno - a me che non avevo ancora capito come stavano davvero le cose perché ero troppo stupida, a quello stupido ragazzo che volevo vedere in piazza, a me che ero così idiota da cantarlo in macchina mentre venivo con mia madre e mia nonna a trovarti in ospedale quando invece avrei dovuto tacere e ascoltare di più.
Probabilmente ho smesso di parlare anche per espiare quelle colpe. 

Negli ultimi anni ho avuto sempre meno parole da dedicarti - tutte troppo usate, tutte troppo riciclate, tutte troppo banali. 
E non potevo neanche dedicarti la stessa canzone degli Alter Bridge anno dopo anno dopo anno - adesso non ci saranno neanche più le parole di Ryan degli Yellowcard dopo l'ultimo album pubblicato. 

Il mese scorso ho riascoltato Playing My Game e arrivata all'ultima traccia ho capito che era quella giusta - anche se per come è scritto il testo, faccio finta che il ritornello sia tu a dedicarlo a me.

Egoista ed egocentrica fino al midollo anche in questa occasione, non è vero?
Ho come la sensazione che però mi sorrideresti e alla fine mi asseconderesti. 
Ho come la sensazione che sia qualcosa che mi diresti davvero se potessi.
Faccio finta che sia una sorta di conversazione tra me e te. 
E siccome oggi sono tredici anni, ho bisogno di qualsiasi forma di conforto puoi darmi - anche se questo conforto viene dalle parole e dalle note di una canzone di diciassette anni fa di una cantante che mi farà sempre pensare a te. 

Non fare caso alle lacrime, però. 


I entered the room
Sat by your bed all through the night
I watched your daily fight
I hardly knew
The pain was almost more than I could bear
And still I hear
Your last words to me.

Heaven is a place nearby
So I won't be so far away.
And if you try and look for me
Maybe you'll find me someday.
Heaven is a place nearby
So there's no need to say goodbye
I wanna ask you not to cry
I'll always be by your side.
 
You just faded away
You spread your wings you had flown
Away to something unknown
Wish I could bring you back.
You're always on my mind
About to tear myself apart.
You have your special place in my heart.

Always heaven is a place nearby
So I won't be so far away.
And if you try and look for me
Maybe you'll find me someday.
Heaven is a place nearby
So there's no need to say goodbye
I wanna ask you not to cry
I'll always be by your side.

And even when I go to sleep
I still can hear your voice
And those words
I never will forget

Come sempre, dovunque tu sia, spero che tu stia bene. 
Ciao, nonno.

On air: Lene Marlin - A Place Nearby

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