Questo nel weekend perché, durante il resto della settimana, io praticamente non dormo.
Sopravvivo con al massimo cinque ore di sonno alle spalle.
E abuso pesantemente di caffeina, me ne rendo conto.
Ma io sono nota per portare tutto all'eccesso.
Mi capita, durante queste notti in cui non dormo, di fare cose che non ho il tempo di fare di giorno.
Non sono mai stata un'amante delle etichette per quanto riguarda la musica - se qualcosa mi piaceva e mi faceva stare bene che importava che potesse catalogato sotto rock, emo o pop?
È risaputo che il mio genere preferito - se proprio dobbiamo etichettarlo - si è stabilizzato da quasi dieci anni sul rock.
È risaputo anche non mi faccio problemi ad ascoltare country, elettronica e qualsiasi altra cosa in quel momento mi faccia sentire qualcosa.
È risaputo pure il fatto che io, più che andare a genere, vado a gruppi e testi e voci.
Non sempre esistono le voci, però.
Mi è già capitato di ascoltare musica solo in versione strumentale.
Il mio album preferito degli Hawthorne Heights - If Only You Were Lonely - era stato rilasciato anche in versione strumentale e lo adoravo.
E Dio, mi sono resa conto solo ora che quell'album è del 2006 - quell'anno del cazzo non smetterà mai di perseguitarmi.
In un episodio di Ringer c'era questa melodia fantastica che ho scoperto trattarsi in seguito di Always Find Me Here dei Transit e la versione "normale" non riesco ad ascoltarla perché non mi piace la voce di chi la canta.
Always Find Me Here l'ascolto solo nella sua versione strumentale.
Quindi per me non è una novità ascoltare musica senza che venga proferita una singola parola.
Tra gli amici su Facebook ho anche l'autrice di Nichi Arriva Con Il Buio che avevo letto a fine luglio/inizio agosto e circa due settimane fa ha condiviso il fatto che durante la stesura del romanzo non ha ascoltato altro che una singola traccia.
E la cosa mi ha incuriosita perché io non sono nuova al fatto di ascoltare una singola canzone anche per un'intera settimana perché ne divento ossessionata.
E così, complice l'ispirazione che mi dava la situazione in sé e il titolo della "canzone" e lo sfondo usato nel video di YouTube, ho cliccato e ho iniziato ad ascoltare.
E non ero assolutamente preparata a quello che avrei trovato.
Mi sono detta "ma sì, al massimo se senti che non ti piace chiudi la scheda e non ci pensi più e questo non andrà ad influire sulla percezione che hai avuto del romanzo" - questo è quello che mi sono detta nello spazio di quel nanosecondo passato tra il momento in cui ho cliccato e il momento in cui il video è partito.
Non ce l'ho fatta a chiudere, non ce n'è stato bisogno e mi sono fiondata dopo a cercare informazioni.
Ho scoperto l'esistenza di questo genere chiamato post-rock, un genere che principalmente comprende solo musicisti che suonano musica strumentale.
E mi sono innamorata di All Is Violent, All Is Bright dei God Is An Astronaut.
E per musica nuova che scopro, comunque non mi dimentico chi mi ha portata fino a qui.
Durante una di queste notti insonni mi sono data al cosiddetto "throwback" - anche se il mio è stato di martedì e non di giovedì.
Ma chissenefrega, sempre di #tbt si tratta.
Ho cominciato a guardare su YouTube quei video di gruppi che hanno segnato la mia adolescenza come Sum 41 e Good Charlotte.
Sono passata ai +44 di Mark Hoppus e Travis Barker dopo che si erano separati da Tom Delonge e sciolto i Blink 182 e ricordo con una chiarezza assoluta la mia ricerca di quell'album - When Your Heart Stops Beating - in giro per la città, Converse nere ai piedi e la mia felpa viola che nulla poteva contro la neve che imperversava quel giorno, ma non mi interessava.
E pensa un po', anche quell'album è del 2006.
Erano tutte canzoni che hanno segnato la fine della mia adolescenza, quei due anni terribili ma anche quelli precedenti pieni di giornate di sole quando ancora cercavo di destreggiarmi tra la differenza tra punk-rock e pop-rock di quelle band che successivamente avrei amato, ma che all'epoca ancora nessuno considerava tantissimo.
Tutti erano ancora dediti al pop, alla commerciale e quello che era mainstream; eravamo pochi quelli che ascoltavano crescere quei ragazzi poco più grandi noi in un genere musicale guardato con diffidenza.
E potevo poi non passare ai video ufficiali degli Yellowcard?
Ho tralasciato gli ultimi tre album perché quelli sono marchiati a fuoco dentro di me e mi sono concentrata sui precedenti, quelli che all'epoca non sapevo quanto valessero e che non avevo ascoltato con attenzione.
Ho iniziato con Ocean Avenue e poi Only One e Way Away, canzoni di quell'album che gli ha puntato i riflettori addosso.
Poi è stato il turno di Light Up The Sky, tratta da Paper Walls.
E ho lasciato ovviamente Lights and Sounds per ultimo, con Rough Landing, Holly e l'omonima Lights and Sounds che dà il titolo all'album.
E Dio, le cose che non mi smuove quell'album - quell'album che all'epoca non capivo, ma che poi nel corso degli anni si è rivelato essere lo specchio di quella che ero.
Quasi dieci anni e ancora mi rivedo in quelle parole.
Hello, you, how was the rest?
You made it through, but nevertheless
I got you out on a wire.
You be love and I’ll be a liar.
Tell it all and fill up the air,
But make it loud cause nobody’s there
And nobody’s there
And nobody’s there
Stop, turn, take a look around
At all the lights and sounds.
Let them bring you in.
Slow burn, let it all fade out,
Pull the curtain down.
I wonder where you’ve been?
Make it new, but stay in the lines.
Just let go, but keep it inside.
Smile big for everyone,
Even when you know what they’ve done.
They gave you the end but not where to start;
Not how to build, how to tear it apart.
You made it through, but nevertheless
I got you out on a wire.
You be love and I’ll be a liar.
Tell it all and fill up the air,
But make it loud cause nobody’s there
And nobody’s there
And nobody’s there
Stop, turn, take a look around
At all the lights and sounds.
Let them bring you in.
Slow burn, let it all fade out,
Pull the curtain down.
I wonder where you’ve been?
Make it new, but stay in the lines.
Just let go, but keep it inside.
Smile big for everyone,
Even when you know what they’ve done.
They gave you the end but not where to start;
Not how to build, how to tear it apart.
Ho ripercorso anni in una manciata di video, mi sono resa conto che molte band poi con il tempo le ho lasciate per strada e poi riprese in seguito, ho modificato forse un po' i miei gusti.
Ma mentre guardavo i video degli Yellowcard, mentre guardavo Ryan cambiare e crescere e membri della band andarsene per inseguire altri progetti, mi sono resa conto per l'ennesima volta che sono loro la band della mia vita.
Mi sono resa conto che un giorno potrei anche smettere di amare il rock o qualunque genere ed etichetta venga appiccicata alla musica che amo di più, ma gli Yellowcard resteranno sempre gli Yellowcard.
La voce di Ryan sempre quella che mi dà i brividi anche con quaranta gradi all'ombra ad agosto mentre canta See Me Smiling e Southern Air e Here I Am Alive e My Mountain.
Ma soprattutto Grey - Grey di quell'album che non seppi apprezzare all'epoca.
Grey skies clouding up the things we used to see with wide eyes
Maybe everything was meant to be this way
Will it ever change
But are we stuck here on our own
It's all gone grey
It's all gone grey
I found telling you the truth the hardest thing to get out
I know it wasn't you that made me feel this way
Will it ever change
Or are we stuck here on our own.
And give it one more try
I don't know if I would stay
I feel so much better now
And baby begging me
Will leave you so empty inside
So you shouldn't even try
I know every last regret inside of me is my own
The way I hold them close has made me be this way
I will never change
I know I'm stuck here on my own, on my own
Given one more try
I don't know if I would stay
I feel so much better now
Where did we go wrong
I know you still hold on to me
But it's time that you let go
I gave you things I had
That I could not get back again
But I'm better off alone
It's all gone grey
It's all gone grey
It's all gone grey
It's all gone grey
Maybe everything was meant to be this way
Will it ever change
But are we stuck here on our own
It's all gone grey
It's all gone grey
I found telling you the truth the hardest thing to get out
I know it wasn't you that made me feel this way
Will it ever change
Or are we stuck here on our own.
And give it one more try
I don't know if I would stay
I feel so much better now
And baby begging me
Will leave you so empty inside
So you shouldn't even try
I know every last regret inside of me is my own
The way I hold them close has made me be this way
I will never change
I know I'm stuck here on my own, on my own
Given one more try
I don't know if I would stay
I feel so much better now
Where did we go wrong
I know you still hold on to me
But it's time that you let go
I gave you things I had
That I could not get back again
But I'm better off alone
It's all gone grey
It's all gone grey
It's all gone grey
It's all gone grey
Non mi stancherò mai di scriverlo e mi rendo anche conto di essere ripetitiva e di suonare ancora come una tredicenne, ma sebbene siano stati altri gli album che hanno reso per me gli Yellowcard quelli che sono, Lights and Sounds - sebbene sia del 2006 - è ancora quello che riesce a conciliare la persona che ero con quella che sono.
E non solo perché con quell'album il logo della band era un cerotto che ha in qualche modo "aggiustato" anche me senza che lo sapessi, prima di cambiare ancora - tanto che per molto tempo ho pensato di tatuarmi il cerotto invece delle lettere YC.
E mi rendo conto che non mi pentirò mai di essermeli tatuata addosso con la scritta "I'm holding on to you".
Quella frase non smetterà mai di essere vera.
On air: Yellowcard - Lights and Sounds
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