martedì 20 ottobre 2015

Ho sempre avuto un rapporto complicato con l'alcol - non è la prima volta che lo scrivo. 

Mi piace perché ogni tanto sento il bisogno di sciogliermi un po', di essere un po' meno rigida in certe situazioni sociali - di cedere un po' il controllo quando sento che sto spingendo un po' troppo sulla mia razionalità. 

Ma cedere anche quel minimo di controllo che viene inebriato dall'alcol significa anche cedere il controllo a quella parte di me che non aspetta altro che quelle occasioni. 
E non riesco a fermarmi. 

Sento quella vocina che mi incita a bere per soffocare tutto quello che normalmente tengo bloccato, ma più bevo e più non riesco a controllare i miei pensieri - più bevo e più le mie emozioni sono amplificate.
E lo odio. 


E così venerdì avevo bevuto un po' troppo e c'era questa parte di me che sussurrava al mio orecchio "dai, guarda come stai ridendo di fronte a tutti quando sai benissimo cosa farai una volta a casa, senti come sei orgogliosa nel renderti conto che nessuno può immaginare a cosa stai pensando dietro a quel sorriso"
E davvero, nessuno lo sa. 

E così sono arrivata a casa ubriaca alle tre e mezza del mattino e ho aperto il cassetto del comodino e automaticamente, senza nemmeno pensarci, l'ho fatto. 
E sono sobbalzata perché non credevo di averci messo così tanta forza, ma poi ho pensato che non me ne fregava niente e che ne avevo bisogno

Le prime volte lo facevo perché avevo bisogno di sapere che ero ancora viva e vedere una prova concreta di quello che mi scorreva nella vene mi aiutava, poi è diventata una questione di soffrire fisicamente per dimenticare - distrarmi, perché dimenticare era impossibile - quello che mi faceva stare male dentro. 

Oggi presumo che sia una combinazione dei due motivi che mi spingevano a farlo. 
Si tratta del mio personalissimo e altrettanto malato modo per tenermi ancorata alla realtà e non cadere preda (più del solito) della mia ansia. 


Domenica pomeriggio ero in macchina con i miei genitori e come al solito, io in queste occasioni non esco mai di casa senza iPod. 
E ho deciso di ascoltare una di quelle playlist che normalmente evito come la peste ma chissà come, ho pensato che domenica pomeriggio fosse il pomeriggio adatto per rispolverare ricordi di una vita fa. 

E così mi sono capitati nelle orecchie Blink 182 e poi Angels & Airwaves e mio dio, come amavo le voci di Mark Hoppus e Tom Delonge. 
E quelle canzoni di I-Empire che hanno così segnato i miei diciott'anni e che ancora mi fanno tremare. 

And do you ever feel like you're alone?
And do you ever wish you'd be unknown?
I can say that I have..
I can say that I have..
And do you ever feel things here aren't right?
And do you ever feel the time slip by?
And I can say that I have..
And I can say that I have..

Dico sempre che provo quella nostalgia malata per la diciottenne che ero ma non dico mai che ad oggi, se ripenso a lei, mi fa tenerezza. 
In realtà forse mi fa ancora più tenerezza la diciannovenne che è diventata, quella che poi si è rialzata da sola. 

Ma queste canzoni, queste che hanno segnato il passaggio alla mia maggiore età, queste per cui proverò sempre sentimenti conflittuali di rifiuto e di accettazione, sono comunque quelle che mi fanno sorridere se ripenso alla ragazzina che ero. 

Una volta avevo scritto che ripensando a quella ragazzina, se mai me la fossi trovata davanti, le avrei ripetutamente sbattuto la testa contro il muro rinfacciandole la sua stupidità tanta era la rabbia che mi provocava. 

Oggi, molto probabilmente e per come mi sento adesso, l'abbraccerei stretta e le direi che nonostante tutto - nonostante il male che continuerà a farsi, nonostante le persone che continuerà ad allontanare e quelle da cui continuerà a fuggire - riuscirà a sopravvivere. 
Un po' malconcia e paurosa e insicura, ma sopravviverà.  

If I had a chance for another try,
I wouldn’t change a thing
It's made me all of who I am inside
And if I could thank god
That I am here, and that I am alive
And everyday I wake
I tell myself a little harmless lie
The whole wide world is mine

On air: Angels & Airwaves - Shove 

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