"It's just a fantasy, taking over like a disease
Pull me out of this, I can't breathe"
Pull me out of this, I can't breathe"
E se ti ricordi, non è la prima volta che ti paragono ad una malattia.
Ho sempre detto che sei stato come veleno per la mia anima.
E restando in tema di canzoni, siccome sto leggendo How to be Good di Nick Hornby, il pensiero mi va automaticamente ad High Fidelity.
E siccome anche io come Rob Fleming ho il vizio di fare liste, ho pensato che fosse giusto fare una lista dei miei gruppi preferiti e spiegare brevemente come, quando, dove e perché.
1. Yellowcard
2. Simple Plan
3. Boys Like Girls
4. You Me At Six
5. Mayday Parade
Here we go.
1. YELLOWCARD
La scoperta degli Yellowcard per me è arrivata nel 2004 o 2005.
Più probabile nel 2005.
Non sono sempre stati il mio gruppo preferito, sia chiaro.
Ero in un periodo di cambiamenti, un periodo in cui volevo capire cosa fosse andato storto e cosa avesse rovinato alcuni dei rapporti interpersonali che avevo.
E cambiando me stessa, ho sentito la necessità di cambiare anche musica perché quella che ascoltavo prima non era più in grado di coprire il silenzio.
O le grida.
Penso che forse possiamo dire che stavo entrando nella mia fase pseudo-emo e nella mia ricerca di suoni nuovi mi sono imbattuta negli Yellowcard - Yellowcard che all'epoca andavano forte e che venivano etichettati come una delle band della nuova ondata di emocore.
Quando era di moda essere emo, ecco.
Tutte le canzoni di Ocean Avenue più famose erano già uscite - l'omonima Ocean Avenue che dava il nome all'album, Way Away, Only One, Breathing.
Probabilmente Only One è la prima canzone loro che ho ascoltato.
E poi è arrivato quel dannato 2006, ma il 2006 ha portato anche Lights and Sounds - e anche Cico, ma quella è un'altra storia - e forse ad oggi è ancora il mio album preferito.
Quell'album ha anche segnato - cementato - quel "qualcosa" che mi ha portata al punto in cui sono adesso.
L'anno dopo è stata la volta di Paper Walls, ma ero presa da altra musica e quindi sì, Paper Walls si è aggiunto agli altri, ma non è stato "incisivo" come altri album di quello stesso periodo - non avrei capito la sua importanza se non diversi anni dopo.
Con l'album successivo - When You're Through Thinking, Say Yes - del 2011 è scattato invece qualcosa, anche se non saprei di preciso dire o indicare cosa.
Mi sono sempre piaciuti gli Yellowcard, ma forse perché mi ero liberata di molti pesi e perché ero più "serena" e non avevo più bisogno di coprire il silenzio in quanto avevo imparato a comprenderlo e ad accettarlo, quell'album l'ho "ascoltato" sul serio e boom, è stato il momento in cui gli Yellowcard hanno iniziato a rappresentare - dopo quel primo gradino di cinque anni prima - tutto quello che oggi significano per me.
Davvero, me ne sono resa conto solo ora, come da titolo ho smesso di pensare a tutto il resto e ho detto di sì a quello che avevo davanti - e nelle orecchie.
E da quel 2011 non è stato altro che un crescendo di amore.
2. SIMPLE PLAN
Per i Simple Plan, il discorso dell'approccio alla loro musica è più o meno analogo a quello degli Yellowcard.
Ero proprio agli inizi della mia fase di cambiamento e la loro musica mi sembrava così "ribelle" rispetto a quella che ascoltavo prima.
Inoltre stavo finalmente espandendo il mio inglese e in quella fase in cui mi sentivo sola contro il mondo, Welcome To My Life era la canzone che esprimeva perfettamente tutto quello che provavo.
Era il 2004 ed era il loro secondo album - Still Not Getting Any....
Era il 2004 e Shut Up e Welcome To My Life nel corso dell'anno successivo hanno fatto avvicinare me e Serena e allontanare Elisa - musicalmente parlando.
Il loro terzo album è uscito nel 2008 - un anno dopo il terzo album degli Yellowcard - e sebbene ad oggi siano gli Yellowcard quelli in cima alla mia classifica, nel corso di quegli anni ho seguito con più attenzione i Simple Plan.
Welcome To My Life aveva fatto da primo gradino, ma la svolta è arrivata proprio con quel terzo album.
E poi il vederli live nel 2010, sentire in anteprima You Suck At Love dell'album che sarebbe uscito l'anno successivo, un EP altri due anni dopo e ora il secondo singolo dell'album che uscirà ad inizio 2016 e scoprire che l'amore per loro è forte come il primo giorno.
E allora davvero you make my crazy little heart go boom.
3. BOYS LIKE GIRLS
I Boys Like Girls sono entrati nella mia vita nella primavera del 2007, ormai verso la fine del mio quarto anno di liceo.
Era uno dei singoli del loro primo album pubblicato l'anno precedente: si trattava di The Great Escape.
Eravamo forse a cavallo tra aprile e maggio e io in quel periodo stavo malissimo, ma così tanto male che non sapevo più come andare avanti e avevo cominciato a tagliarmi perché non sopportavo più la pressione.
Stavo male e seguivo tutti i siti di musica possibili alla ricerca di nuovi artisti e nuovi suoni perché non ne avevo mai abbastanza, perché volevo uccidere quel fottuto silenzio e quelle ancora più fottute grida nella mia testa.
E poi c'eri tu che ti eri appena messo con lei e dio, quanto odiavo vedervi insieme perché poi voi non facevate altro che mettervi in mostra.
C'erano quei sabato pomeriggio segnati dalla lametta e c'erano quei sabato sera compromessi dal vedervi in giro negli stessi posti che frequentavo io.
E poi c'era The Great Escape, con quella promessa di fuga che desideravo con tutta me stessa e quel they don't mean a thing tonight del ritornello in cui riponevo tutte le mie speranze.
Ma anche nel caso dei Boys Like Girls la svolta è arrivata con l'album successivo e dio, se Love Drunk non parlava di te in tutte le canzoni.
Ho sempre amato gli Yellowcard e i Simple Plan perché descrivevano perfettamente la mia vita e i miei stati d'animo, ma ho iniziato ad amare i Boys Like Girls perché parlavano di te - perché Martin metteva in poesia sentimenti e ricordi a cui io non sapevo nemmeno dare un nome.
Ma la vuoi sapere una cosa strana?
Sebbene Love Drunk sia un album che parla di te dall'inizio alla fine, anche in questo caso è forse ancora il mio preferito - un po' come Lights and Sounds degli Yellowcard di quell'anno del cazzo.
E anche se tu sei in ogni canzone di quel disco, i Boys Like Girls continuano ad essere "miei" e nemmeno tu sei riuscito a portarmeli via come hai fatto con tanti altri.
E sebbene siano stati anni infernali, sono enormemente grata a quel periodo nero che mi ha spinta a cercare musica nuova per lenire la mia anima e all'ispirazione che mi ha colta nel vedere accoppiate parole come "Boys Like Girls" con "The Great Escape".
Alcune delle cose migliori della mia vita sono nate proprio dall'ispirazione.
4. YOU ME AT SIX
Con gli You Me At Six ho rotto la tradizione che ha sempre caratterizzato i miei gruppi preferiti e con loro ci sono stata sin dall'inizio, sin da quando canzoni come Save It For The Bedroom e You've Made Your Bed e Gossip giravano ancora come versioni demo e non come quelle poi definitive che sarebbero andate a finire nel loro primo album - Take Off Your Colours.
E dio, quanto mi piaceva quel primo album che mi ha accompagnata nell'anno in cui ho finito il liceo e iniziato l'università.
La tradizione però resta in quanto il mio apprezzamento per gli You Me At Six è diventato qualcosa di più serio con il secondo album, Hold Me Down, del 2010.
Amavo tutto di quel disco e anche in questo caso posso affermare in sicurezza che ad oggi è tuttora il mio preferito.
Sinners Never Sleep del 2011 mi ha accompagnata durante l'ultimo anno di università, con This Is The First Thing e Crash che parlavano di te in maniera abbastanza scomoda inframmezzate però da No One Does It Better che ho sempre considerato mia.
Ma già qui ho trovato poco in comune, se escludiamo le tre canzoni sopra citate - non so, forse un leggero cambio di stile e di suoni che non mi ha fatto amare quel terzo disco tanto quanto i precedenti.
Con il lavoro successivo, Cavalier Youth del 2014, ho ritrovato quei suoni che ho sempre trovato caratteristici degli You Me At Six e mi piacciono molte di quelle canzoni, tuttavia l'album non ha fatto presa come mi aspettavo.
Gli You Me At Six però restano comunque gli You Me At Six e non esiste universo in cui potrei rinnegare qualcosa di loro.
5. MAYDAY PARADE
Il discorso per i Mayday Parade è simile ma allo stesso tempo diverso da quello degli You Me At Six.
Anche loro sono entrati nella mia vita nel 2007 come i Boys Like Girls e indovina per colpa di chi?
Già, proprio tu.
Miserable At Best è stata la prima loro canzone che ho sentito e come mi devastava l'anima quella, nient'altro in quel periodo.
Ma tutto l'album A Lesson In Romantics mi piaceva, con il picco nella canzone intitolata If You Wanted A Song Written About You, All You Had To Do Was Ask.
Ci sono state canzoni di mio gradimento anche in Anywhere But Here del 2009, ma il vero amore è stato con l'album omonimo del 2011 - con la splendida Call Me Hopeless, Not Romantic dove sono un po' chi canta e un po' la ragazza di cui si parla.
L'album Mayday Parade è ancora quello in cui mi ci ritrovo di più perché Monsters In The Closet del 2013 non è riuscito a fare il bis, tranne che per le tre bonus track.
Tra un paio di mesi uscirà Black Lines, ma se devo essere sincera i primi due singoli non mi hanno colpita in particolar modo.
Credo che una menzione speciale se la meritino anche gli A Day To Remember perché pure loro sono nella mia vita musicale solo per pura ispirazione.
Onestamente non ricordo che anno fosse, forse il 2007 anche in questo caso perché dev'essere stato quello l'anno in cui ho ascoltato praticamente chiunque avesse inciso almeno una canzone.
In ogni caso cercavo anche in questa occasione qualcuno di nuovo e mi ispirava il nome della band e mi sono lasciata ispirare dal titolo della prima loro canzone che ho ascoltato - You Had Me At Hello.
E indovina ancora perché e a causa di chi?
Già, esattamente.
You Had Me At Hello è stato un pugno nello stomaco e ho deciso che volevo approfondire la conoscenza e Homesick del 2009 mi ha regalato delle perle non da poco, ma l'album che davvero ha fatto la magia è What Separates Me From You del 2010, che amo nella sua interezza tranne che per due canzoni perché poi nel frattempo il genere screamo ha perso per me il suo fascino e 2nd Sucks e Out Of Time sono le uniche due canzoni dove la parte screamo prevale sulla parte melodica al punto che mi davano proprio fastidio.
Quando ascolto quell'album ancora oggi le salto.
L'ultimo è Common Courtesy del 2013, ma non ricordo nemmeno se l'ho ascoltato tutto o se mi sono lasciata influenzare da Monsters In The Closet dei Mayday Parade che ho sentito praticamente in contemporanea e se quindi questo mi ha frenata.
In ogni caso amo alla follia City Of Ocala, la prima traccia dell'album.
Potrei forse parlare anche di All This Bad Blood dei Bastille e di quanto lo amo e dei The Script, ma loro sono molto più recenti - non sono le "band della mia vita", sia in quanto tempistica e sia in quanto a significato.
Tutte quelle band stanno in classifica per un motivo, perché ognuna di esse mi ha dato qualcosa in un determinato momento della mia vita e anche quando un album non è forse all'altezza dei precedenti non mi importa, perché ci sono fondamenta solide nella mia anima e non sarà quel piccolo scossone a far crollare uno dei pilastri che mi sostengono.
L'avevo già scritto una volta: si possono non amare tutte le canzoni di un album o addirittura non lo si può amare nella sua interezza perché anche quelle band sono composte da persone che cambiano e magari vogliono prendere strade musicali diverse e non sempre si può essere in sincronia.
A volte si cambia insieme e a volte no, un po' come Lift A Sail degli Yellowcard perché Ryan è arrivato ad un certo punto della sua vita e io sono ancora indietro.
Ma non importa, loro sono gli Yellowcard e li amo comunque perché abbiamo una storia di precedenti alle spalle.
E se Black Lines dei Mayday Parade non mi piacerà, pazienza - riproveremo di nuovo la prossima volta e questo non cancellerà tutto quello che hanno portato nella mia vita.
Come ho scritto settimane fa, io non sono fatta d'altro che parole e musica.
On air: A Day To Remember - Right Back At It Again
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