martedì 23 settembre 2014

Date le premesse temevo il peggio, ma dopo One Bedroom gli Yellowcard hanno fatto uscire altre due canzoni: Make Me So e Transmission Home.
E ieri ho anche sentito l'anteprima di Crash The Gates.
E seriamente, quanto sono stata sciocca a preoccuparmi?

Li amo, li amo come sempre.
Adoro i loro testi, la voce di Ryan resta una delle più belle e davvero, dedicatemi una loro canzone e vi amerò per sempre.


Come ho già scritto diverse volte, mi sono davvero stancata di romanzi e storie d'amore in generale.
È inutile, proprio non riesco a leggerli e dire che una volta ero fissata, ma ora non so dire se sia dovuto al fatto che non sono più una ragazzina oppure se sia dovuto al fatto che sono molto più cinica di quanto fossi una volta.

L'ultimo libro che ho finito è House of Cards di Michael Dobbs, il thriller politico che ha dato vita all'omonima serie di Netflix con Kevin Spacey.
È stata una lettura tostissima, specialmente i primi dieci capitoli perché sono quelli in cui tutti i personaggi vengono presentati tutti in una volta e ci si mette un po' a capire chi è chi e chi fa cosa.
C'è anche il fatto che la politica inglese è alquanto diversa dalla nostra e non tutte le "figure" hanno un suo proprio corrispettivo e accadono cose che apparentemente non hanno senso e serve appunto superare lo scoglio dei primi dieci capitoli per vedere finalmente la trama dipanarsi.
Ci ho messo mesi a leggere quei dieci capitoli ma poi, quando le cose hanno iniziato a farsi davvero interessanti, non riuscivo a smettere perché la mente di Francis Urquhart era davvero diabolica.

Essendo una patita di telefilm conoscevo di fama la serie Netflix e non essendo americana quindi non ho visto né la prima e neanche la seconda stagione, ma mi ero informata sull'argomento e sentivo così tante cose belle in merito che alla fine mi intrigava un sacco.
E quando ho sentito la notizia che Sky l'avrebbe trasmessa mi sono comprata il libro per colmare l'attesa - attesa ancora in corso perché non ho Sky, ma non è questo il punto.

È stata una lettura pesante e difficile, ma che alla fine mi ha davvero colpita e da brava masochista che si rispetti ho tutte le intenzioni di comprarmi anche il secondo libro - che, per la cronaca, esce alla fine di questo mese.
Già, perché Michael Dobbs ha scritto una trilogia su Francis Urquhart.

Sono perfettamente consapevole delle differenze: Inghilterra fine anni '80 vs Stati Uniti moderni, monarchia parlamentare vs repubblica federale, tories vs democratici, Chief Whip vs Congressman e via discorrendo.
Domenica notte il canale Cielo ha trasmesso in chiaro in anteprima i primi due episodi di House of Cards e ieri me li sono visti.
Ancora dico che sono consapevole delle differenze e anche se nella mia mente continuavo a pensare "Ok, Frank Underwood è Francis Urquhart e sua moglie Claire sarebbe Mortima però Claire è molto più presente di quanto in realtà non fosse la sua controparte inglese e Zoe rappresenta Mattie mentre Peter rappresenta Roger e invece nel romanzo la figura di Doug non esiste davvero", me lo sono goduta comunque perché nonostante la fatica sono rimasta entusiasta dal romanzo e avevo - ho ancora - grandi aspettative per la serie.
Mia madre - che ha iniziato ieri il libro - invece è molto turbata dal cambio radicale di scenario; a me interessa relativamente perché la mente diabolica di Francis è sempre la stessa, sia che me lo metti in un'Inghilterra di fine anni '80 o che me lo trapianti negli Stati Uniti del 2013.

E vi dirò anche di più, vi offro una piccola curiosità: Kevin Spacey è sempre stato uno di quegli attori capaci di incutermi timore e di farmi "paura", roba che possono essere le persone più dolci del mondo ma io comunque scapperei dalla parte opposta se me li trovassi davanti.
Michael Shannon è un altro di quel calibro, per esempio.
Insomma, Kevin Spacey mi fa "paura" quindi è assolutamente perfetto per il ruolo di Frank Underwood e io non posso fare a meno di restare affascinata dalla sua interpretazione. 


Politics requires sacrifice.
The sacrifice of others, of course.


Ma sono finita terribilmente fuori tema nel frattempo.
Tutto questo per dire che l'ultimo libro che ho finito è un thriller politico e adesso sto leggendo Colorado Kid di Stephen King, anche questo un libro che poi ha dato vita ad una serie televisiva: Haven.
Anche se dalla seconda stagione in poi, libro e serie non hanno praticamente più niente in comune se non i nomi dei protagonisti.

Tutto questo per dire che leggo generi completamente agli antipodi di quelli che ero solita divorare e che persino vedere le foto di una mia amica con il suo ragazzo su Instagram mi fanno sospirare un "ma che noia".
Forse sono diventata/sto diventando aromantica o forse sono troppo apatica per prendermi il disturbo di provare qualcosa.

Una volta ero capace di farmi dei veri e propri "film" su me e te insieme e un altro segno che non provo più niente per te è il fatto che non ci riesco più.
Appena ci provo subito mi vieni in mente tu con la tua ex e il modo in cui la stringevi e la baciavi davanti a me e no, davvero, mi viene il voltastomaco.

Ci sono volte in cui non riesco a separare te da lei e voi due siete l'unica cosa che "vedo" nella mia mente e fidati, non ne ho assolutamente bisogno.

On air: Radical Face - The Crooked Kind

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