Ho sempre avuto sentimenti contrastanti verso settembre, non l'ho mai negato.
Un po' mi piace e un po' lo detesto e ci ho fatto post infiniti su questo nel corso degli anni, quindi non mi va di ripetermi.
Settembre significava la fine di un periodo e l'inizio di un altro e mi sto rendendo conto di quanto l'alcol stia (ri)diventando un problema per me perché l'unica cosa a cui riesco a pensare - ora che l'estate è finita e qui da me non c'è rimasto praticamente più nulla - è che adesso le occasioni per uscire e bere si sono drasticamente ridotte.
Si sa che quando ricado nel mio tunnel di autolesionismo a farne le spese non è soltanto il mio polso ma anche il mio fegato, visto che l'alcol è sempre stato il fedele compagno di quella cazzo di lametta.
Se penso a com'ero ridotta a diciott'anni quasi mi viene un brivido ma, ad essere sincera, non so se sia di eccitazione o disgusto.
E non me lo voglio nemmeno domandare per paura della risposta.
Settembre è quel mese che ha ancora il sapore dell'estate ma che ti coglie impreparata per il freddo improvviso che ti costringe a coprirti.
Mi rendo conto che ho "ammutolito" molti pensieri nella mia testa; ho iniziato a farlo quando mi sono resa conto che era un gesto necessario per alzarsi dal letto ogni mattina.
Li ho ammutoliti, gli ho messo la museruola e ora per la maggior parte delle ore della giornata la mia mente si gode il silenzio forzato e sono diventata brava ad abbassare il volume di certi pensieri molesti quando questi riescono a "liberarsi".
È solo un'altra versione - una migliorata - del mio sistema "ignore it 'til it goes away".
Qualcuno direbbe che sono apatica e probabilmente avrebbe ragione.
Dicono sempre che devi dimenticare il passato e guardare al futuro se vuoi andare avanti.
Già, ma come fai a dimenticare se questo passato continua a bussare con insistenza alla tua porta e tenta di manomettere la serratura?
Ho visto Eleonora più in queste ultime tre settimane che negli ultimi cinque o sei anni.
E se rifiuto di vederti una prima volta per "bere qualcosa e fare quattro chiacchiere", cosa ti fa pensare che accetterei di venire a cena a casa tua con te, tuo marito e un'altra coppia?
Per sentirmi fare sempre le stesse domande a cui non avevo voglia di rispondere sette anni fa quindi figuriamoci adesso e piantarmi un sorriso finto in faccia per un tot di ore indefinito?
Spiacente, ho già dato - e anche fin troppo - negli anni passati e ora, nonostante io sia una autolesionista, ho comunque sviluppato uno spirito di autoconservazione.
Sono capacissima da sola di farmi del male, non ho bisogno di offrirti quel poco di intero e sano che mi è rimasto su un piatto d'argento come portata principale.
Come si fa a dimenticare la persona che si era e che si cerca di non tornare ad essere quando c'è sempre qualcuno pronto a ricordartelo ad ogni passo?
On air: The Script - If You Ever Come Back
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