sabato 7 giugno 2014

Finalmente nei giorni scorsi mi sono decisa a dare una sistemata - l'ennesima - alla mia camera; mia madre ogni tanto dice che farò la fine di quelli che compaiono a "Sepolti in casa".
#truestory

Il punto è che ho trovato cose scritte al computer sotto forma di "diario" e poi stampate, copie dei miei post sul mio vecchio blog stampati anche quelli e poi ho trovato anche altro.
Ho trovato le trascrizioni di alcuni sms di praticamente una vita fa e un po' piangevo e un po' ridevo mentre li rileggevo.
Non ha fatto esattamente "male" rileggerli, era più un colpo sordo al cuore.
E ancora una volta mi sono chiesta se davvero non sia stata sul serio colpa mia, se sono stata proprio io a mandare tutto a puttane perché quello che vedevo davanti ai miei occhi e che traspariva dai toni di quegli sms sembrava davvero indistruttibile.
Eppure invece è crollato come un castello di carte al primo soffio di vento.

Tramite anche il mio "diario" ho riletto delle prime crepe e di come tutto poi è andato a peggiorare.
Ma ho letto anche delle cose belle, quelle che comunque continuavano a resistere.
Forse il momento in cui mi sono emozionata è stata quando ho riletto quel messaggio in cui mi chiamavi con il mio soprannome, quel soprannome che nessuno ha più usato dopo di te.
Ed è giusto così, non avrebbe lo stesso suono pronunciato da qualcun altro.
Ma comunque mi manca.

La cosa che più mi ha scossa però è stata un'altra, una di quelle di cui tendo a dimenticarmi nei momenti di rabbia feroce che ancora ogni tanto mi prendono.

Il 19 marzo 2006, probabilmente dopo l'ennesimo atto di bullismo nei miei confronti, mi avevi scritto:
Ciao bella volevo dirti di nn fare cazzate x 1 scherzo di merda. Nn ci pensare sn solo bambini cm sai.. Mi ha fatto tanto male vederti in quello stato.. Mai più eh?? Va beh buona notte patatina tvttttttttb
Sapevi che ero fragile, lo sapevi da quando avevamo tredici anni.
Sapevi che avevo iniziato a perdere stabilità da quando avevo provato a fare quello che ho provato a fare.
Onestamente non ricordo se te l'avessi mai confessato, ma quel "non fare cazzate" mi fa supporre di sì.

Che diresti oggi?
Che diresti oggi se scoprissi che da quando avevo diciotto anni sono un'autolesionista in piena regola?
Che diresti oggi vedendo il mio polso quando ricomincio a tagliarmi dopo essere riuscita a smettere per un po'?

Non lo so e non lo saprò mai.

E mentre stamattina andavo a fare la babysitter alla figlia della mia amica, nel momento in cui sono passata davanti a casa tua suonava Rivertown Blues
Qualcuno mi deve odiare sul serio.

On air: Yellowcard - Shrink The World

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