domenica 12 gennaio 2014

Meg Ryan in C'è Posta Per Te parlava con Tom Hanks di "finestre sulla mia anima" e quello è sempre stato uno dei miei pezzi preferiti, quello in cui loro provavano ad ipotizzare la vera identità di NY152.
E Meg Ryan non sapeva che, con NY152, ci stava parlando proprio in quell'esatto momento.
A dire la verità C'è Posta Per Te è stato forse il mio primo film preferito e quindi non credo che per me ci siano scene superiori o inferiori ad altre.

E a proposito di "finestre sulla mia anima", a volte capita che io stia ascoltando una canzone che magari conosco perfettamente però in quel preciso momento scatta qualcosa e niente, si spalanca una "finestra sulla mia anima" per l'appunto.

Avevo già fatto tempo fa un post sull'ultimo album dei Boys Like Girls e ogni tanto parlo di quanto per me significhi quel gruppo, come solo loro - insieme a Yellowcard e Simple Plan - riescano a scrivere canzoni che per me significano tutto.
Ieri sera stavo ascoltando proprio quell'album e Stuck In The Middle non ha mai spiccato tra le mie preferite ma quando l'ho seriamente ascoltata è stato come accendere un interruttore.
L'ho sempre detto, con me certe canzoni capitano proprio al momento giusto e descrivono perfettamente la mia vita.


 I wake up from the dream
Still stuck in the middle
I guess this time I'll wait it out

Someday things will be perfect
It will be worth it all this time
Stuck in the middle
I know things will get better
Hold it together
Take your time
Stuck in the middle


A volte desidero davvero che tu sia a conoscenza del mio blog, anche se penso che mi vergognerei nel sapere che hai letto pure tutto quello che ho sempre scritto di te nel corso degli anni.
Credo che sarebbe imbarazzante essere consapevoli del fatto che tu sappia ogni mio piccolo e sporco segreto, dai miei sogni ricorrenti alle mie paranoie fino ad arrivare alle mie pessime abitudini dure a morire.

Ieri mi sono trovata un segno rosso verticale di almeno cinque centimetri vicino al polso sinistro e non avevo la minima idea di come me lo fossi fatto.
E nonostante questo ho passato due minuti buoni ad osservarlo affascinata, passandoci un dito sopra avanti e indietro.
Dopodiché una parte di me - quasi inesistente - ha protestato a pieni polmoni quanto fosse disgustata dalla mia reazione e dal nodo di voglia crescente che si stava sviluppando nel mio stomaco.
Ho perso la cognizione del tempo e dello spazio mentre osservavo quel segno prima di riuscire a scuotermi e a riprendere quello che stavo facendo.

Questa è una di quelle cose che non vorrei mai che tu sapessi, questa debolezza che ogni tanto mi prende e che non sono abbastanza forte da respingere.

Ultimamente amo ripetere quanto io non creda più nel lieto fine e che nei film e nei libri cerco la fine dolce-amara perché se la vita fosse sul serio dolce, beh.. a quest'ora avremmo tutti il diabete.
Però c'è sempre quella parte di me che è un'irriducibile romantica e per quanto io la prenda a calci, lei non molla la presa.
E trova affascinante l'idea che tu legga di me e della mia vita e che tu sappia comunque il colore dei miei occhi perché l'hai letto qui, perché quando ci vediamo non siamo mai abbastanza vicini.
A quella parte di me piace l'idea che tu sappia quali sono i miei artisti preferiti e che un giorno tu magari possa sorprendermi con una delle loro canzoni perché hai letto così tante volte di loro - di me - da poter andare a colpo sicuro.
Sono consapevole del fatto che sia stupido, ma a volte non riesco a levarmelo dalla testa.


Ho sempre detto di aver problemi a dormire - e che sono anni che li ho - perché faccio sempre e continuamente incubi e mi sveglio ogni due ore e ho ancora il terrore di avere un altro attacco di panico notturno.
E allora ci sono notti in cui faccio le cinque di mattina fino a quando non arriva quella notte in cui sono così sfinita che praticamente mi addormento seduta al computer e quando finalmente mi butto a letto, poi dormo per ore senza svegliarmi una singola volta.
Nightmares be damned.

In questa settimana non c'è stata una singola notte in cui io sia andata a letto prima delle tre del mattino e per metà di essa ho dormito senza sognare - e se l'ho fatto, non me lo ricordo.
L'altra metà è stato un inferno allo stato puro e ho fatto un altro dei miei sogni ricorrenti, uno che però non facevo da un po' di tempo.

Era da un po' che non sognavo di essere su un treno che andava ovunque, ovunque tranne dove volevo io.
Ricordo che volevo andare nella città dove ho tutte le intenzioni di passare il giorno del mio compleanno, ma poi le mie amiche mi trascinavano sul treno senza nemmeno aver guardato la sua destinazione.
Era una giornata di sole e c'era caldo però io avevo il cappotto e andavo in panico perché sapevo che era il treno sbagliato ma non c'era maniera di scendere ed ero bloccata lì.
Ero in pieno attacco di panico e intanto guardavo - quasi senza vederle - le mie amiche tranquille che ridevano e non facevano nemmeno caso a me.
Finalmente scendevamo ma io non ero tranquilla, continuavo a guardarmi attorno perché sapevo che c'era qualcosa che non andava.
E allora urlavo, strepitavo e battevo i piedi per terra fino a quando le mie amiche mi davano retta e tornavamo sul treno, ma improvvisamente era notte e il treno era pieno di tutta quella gente scomoda di una vita fa ed ero stata separata dalle mie amiche.
Ricordo che tremavo e stringevo in maniera convulsa la mia borsa tra le mani ma poi guardavo giù e tutto si stava sgretolando alla velocità della luce.
E poi mi sono svegliata con un sussulto.

A volte dormire è altamente sopravvalutato.

On air: E.T.A. feat. Corbett - Better Days

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