venerdì 3 gennaio 2014

Il paese in cui ho frequentato l'asilo, le elementari e le medie è relativamente piccolo e del mio anno eravamo poco più di una trentina, suddivisi in due sezioni. 
Eravamo in due a chiamarci Alice e io non sono mai stata quella popolare. 

Qualche notte fa ho fatto uno dei miei soliti sogni ricorrenti, uno di quelli in cui sono alle superiori con persone che hanno effettivamente fatto il liceo con me e altre che invece erano nella mia stessa classe alle medie. 
E io camminavo per il corridoio con quella che era la più popolare della mia classe alle medie e altra gente quando improvvisamente, per quanto assurdo possa sembrare, si scatenava una tempesta di neve all'interno della scuola perché tutte le porte e le finestre dell'aula magna erano aperte e io restavo indietro e quindi separata dagli altri. 
Non so questo sogno che significhi, non so se è la rappresentazione di tutta quella popolarità che tanto bramavo e che non ho mai avuto e non so, se avessi l'impossibile possibilità di rivivere il liceo dall'inizio, se farei scelte diverse perché, per come sono ora, tutta quella popolarità la rifuggirei come la peste. 

Fin dalle elementari  le maestre ci avevano chiamate "le quattro dell'Ave Maria" perché facevamo comunella praticamente solo tra di noi, ignorando quasi del tutto le altre. 
E tu eri la leader, quella che tutte noi volevamo imitare e tutte noi volevamo essere la tua migliore amica. 
E all'inizio - mi viene da ridere ora se ci ripenso - ero io la preferita ma più crescevamo, più hai iniziato ad allontanarti e io non ero esattamente popolare; ero ai margini, ma comunque facevo parte del gruppo. 
E poi abbiamo iniziato le medie e tutto ha iniziato a sfasciarsi. 

Ogni tanto dico che la mia vita sembra presa da un classico teen drama e solo ora mi rendo conto che forse è più vero di quanto io stessa abbia mai voluto ammettere. 
Era come una di quelle scene cliché, una di quelle in cui sei seduta al tavolo dei popolari e improvvisamente un giorno non sei più la benvenuta e ti devi sedere ad un tavolo da sola. 
Ripensandoci ora, alle medie loro tre erano in banco insieme e io dalla parte opposta della classe e la mensa il martedì era un vero incubo perché ero sempre in fondo alla tavolata ed ero esclusa da qualunque conversazione. 

Patetico, la mia vita è stata un teen drama
Patetico. 
Avevo dimenticato tutte queste cose e non mi fa affatto piacere scoprire che sono ancora nascoste da qualche parte nella mia testa.

Non ho mai avuto la stoffa per fare la leader e sì, sono cattiva, ma non credo di esserlo abbastanza per incarnare la perfetta "mean girl". 
E anche se sono stata una stronza in quinta liceo, non è stato intenzionale e non sono mai stata io a trascinare le altre in una crociata contro una singola persona. 
Sono stata una stronza perché ero ferita, confusa e arrabbiata ma erano motivi miei personali e poi io tento di ferire a mia volta la persona che mi ha fatto del male. 
E forse le persone che mi erano effettivamente più vicine mi hanno "seguita" perché la credevano la cosa giusta ma ritengo che il resto della classe l'abbia fatto per puro spirito di cattiveria. 
E sì, sono stata una stronza perché comunque non me ne fregava un accidenti. 

Volevo la popolarità, ma mi rendo conto che sono una persona migliore senza. 


A volte vorrei essere ancora in grado di parlare perché io dico tante cose ma in pratica non dico assolutamente niente. 
Continuo a tenere le parole per me, le nascondo alla vista della gente e una parte di me spera che nessuno sarà mai in grado di trovarle. 
Un'altra parte di me invece sogna una persona che non esiste a cui io riesca a dire finalmente tutto. 

Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con le parole, un po' le amo e un po' le odio. 


It is not enough to be dumbstruck;
(Can you fill the silence?)
you must have the words in that head of yours.
And oh, oh, can you feel the silence?
I can't take it anymore,
'cause it is not enough to be dumbstruck.
(Can you fill the silence?)

Tell me a piece of your history
that you've never said out loud.


Ho visto un film in cui la protagonista femminile diceva ad uno dei protagonisti maschili che sognava di andarsene e incontrare qualcuno e quando avrebbe posato gli occhi su questo qualcuno, lei avrebbe avuto la sensazione che tutto sarebbe andato bene. 

A me è successa solo una volta, ma niente è poi andato bene e forse ero troppo piccola, forse non era il momento giusto, forse ero io a non andare bene, ma una parte di me è ancora convinta che la persona in questione fosse - e sia ancora - perfetta. 


We were young
We were in our teens
It wasn't real love


On air: You Me At Six - Knew It Was You

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