lunedì 28 ottobre 2013

La settimana scorsa sono andata a trovare alcuni miei parenti a Bergamo con mio padre per un paio di giorni. 
Ho sempre amato andarci; più che altro ho sempre amato fare la valigia e mettermi in viaggio e quel senso di aspettativa crescente che aumentava in proporzione ai chilometri che mi lasciavo alle spalle. 

Con un orecchio ascoltavo mio padre e con l'altro il mio fedele iPod e quando è partita The Great Escape dei Boys Like Girls mi sono sentita di nuovo quella sciocca quasi-diciottenne. 
Mi è venuto in mente il marzo 2007, il mese in cui ti sei messo con lei e il mese in cui con la scuola sono andata in gita a Vienna, maledicendo qualsiasi divinità esistente perché la sua camera era giusto di fronte alla mia. 
E non so perché la canzone dei Boys Like Girls mi ha fatto venire in mente tutto questo, visto che avrei scoperto The Great Escape solo due mesi dopo.
Ma non importa.

Non so perché tu mi sia venuto in mente quando, in realtà, la casa dei miei zii è stato il mio rifugio in molteplici occasioni di fuga, ma nessuna di loro riguardava te. 
Mi confondo perché era sempre marzo quando sono andata al battesimo del mio cuginetto, ma era il marzo del 2008. 
Ero sempre un disastro perché non ero ancora per niente sulla via della riabilitazione, ma tu non c'entravi niente con il sollievo che cercavo lontano da qui. 

La verità è che The Great Escape mi farà sempre pensare a te, molto più di quanto dovrebbe fare Hang You Up degli Yellowcard o qualsiasi altra canzone che ha segnato l'estate del 2001.
Forse perché parla(va) di una fuga che desideravo disperatamente ma che non potevo mettere in atto, vuoi perché ero ancora al quarto anno di liceo o perché, dovunque mi girassi, tu eri lì con lei.

La verità è che non so perché sto a fare ancora tutto questo casino e a pensare a te quando so benissimo di non essere mai stata innamorata di te. 
Forse lo sono stata nel modo in cui lo intendono i ragazzini, ma di sicuro non nel modo adulto in cui si concepisce l'amore. 
Non so nemmeno se sarò mai capace di innamorarmi di qualcuno e, se mai accadrà, quel qualcuno di sicuro non sarai tu. 

Mentre aspettavo di addormentarmi, nella mia mente ho ricreato il nostro primo incontro e ho cercato di rievocare anche le sensazioni che mi avevi fatto provare, ma non ci sono riuscita. 
Solo silenzio invece di un cuore che avrebbe dovuto battere in maniera forsennata. 

E ho pensato anche a te, intanto che c'ero. 
Ho pensato a come sarai adesso, a quello che succede nella tua vita e mi chiedo se hai anche tu un vuoto che ti rode dentro.
E mi pongo la solita domanda di sempre: ne è valsa la pena? 

On air: Goldhouse - The Moment

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