giovedì 22 agosto 2013

Ieri sera stavo guidando quando, all'improvviso, davanti a me è comparsa un'enorme stella cadente. 

Non ricordo nemmeno l'ultima volta che ne ho vista una. 

E so che si tratta solamente di una marea di cazzate perché tanto non si avverano mai, ma per un momento ho pensato a cosa desiderare. 
E in un secondo mi sono passati per la mente tutti i soliti, vecchi desideri, ma poi ho scosso la testa e svuotato la mente e mi sono lasciata cullare da Hide degli Yellowcard che suonava alla radio.

If you can't find
A way to reach me
Take your time
I could be underneath you
Looking up to see you
From where we used to hide

Busy writing thoughts tonight
A message sent with no reply
You used to hang on my every word
Now they never come out right

E ho pensato a mio nonno. 

Poi mi sono resa conto che non aveva senso desiderare tutte le vecchie cose per cui ho sempre espresso un desiderio ad ogni compleanno oppure ad ogni stella cadente che vedevo perché ho realizzato che, in fondo, non le voglio davvero. 
Che, in fondo, non sono pronta ad averle perché mi fanno ancora troppa paura. 

Mi sono resa conto che quel momento era perfetto così com'era, esattamente come sono perfetti tutti i momenti in cui guido da sola in macchina di notte con gli Yellowcard in sottofondo oppure ad alto volume. 

Non avevo bisogno di altro e Serena ha ragione quando dice che sono egocentrica perché, alla fine, è vero; mi interessa solo quello che riguarda me stessa. 
L'ho già scritto, ma resta comunque vero: non so fare a condividere e soprattutto non mi è mai piaciuto farlo. 
E lo odio quando si tratta di me stessa o di momenti come quelli, che appartengono solo a me e alla notte. 

E ieri non avrei potuto chiedere una colonna sonora più perfetta, visto che mentre tornavo a casa è toccato a Sullivan Street di Trey Lockerbie e a Tonight dei 3 Feet Smaller. 

E forse sarò un disastro di persona per la maggior parte del tempo, ma è in serate come quelle di ieri dove la colonna sonora non potrebbe essere più perfetta e mi rendo conto che non ho più bisogno di qualcuno per stare bene che penso che, in fondo, forse sono davvero un piccolo fottuto capolavoro
Giusto per restare in tema di narcisismo. 

E chissà, forse Eleonora, in mezzo al mare di cazzate e bugie che puntualmente mi rifilava, aveva ragione quando diceva che mi invidiava perché non avevo bisogno di qualcun altro per stare bene. 
Chissà se era lei in anticipo di sette anni o se sono io che, come al solito, sono arrivata in ritardo perché, all'epoca, di sicuro ero tutto tranne che emotivamente indipendente. 

On air: Mikky Ekko - Kids

Nessun commento:

Posta un commento