domenica 19 agosto 2012

C'è qualcosa di strano e allo stesso tempo familiare nel tornare in un posto nel quale si ha trascorso la maggior parte della propria adolescenza.
Solo un Lido in particolare è mai riuscito a farmi quell'effetto, non importa quanti anni siano passati nel frattempo.


Quando ci sono andata l'altra sera ho ricordato quando ero piccola e andavo al mare con i miei, ho ricordato le prime uscite serali, ho ricordato la mia prima sbronza, ho ricordato la mia prima volta in discoteca, ho ricordato il mio primo bacio, ho ricordato Luca a mano con una mia ex-amica, ho ricordato tutti i ragazzi che vedevo sempre anche in piazza.
Ho ricordato i miei sedici anni.
Ho ricordato anche te, ma stranamente non mi sono venuti in mente quel primo agosto e la rottura della nostra amicizia.


Mi guardavo attorno e tutto mi sembrava così diverso, ma allo stesso tempo così uguale.
Persone come ero io una volta, quando io ed Elisa passavamo di fianco ai ragazzi e ci chiedevamo se per caso ci avessero guardate oppure no.
Persone come ero io, che a sedici anni mi sentivo invincibile e padrona del mondo.
Mi sono sentita improvvisamente con troppi anni addosso, al pensiero che ne sono trascorsi sette da quando mi sentivo così e a volte mi sembra che sia passata una vita intera.


Mi chiedo cosa sia cambiato, se è stato il mondo a farlo o se sono stata io.
O forse entrambi.


Se dovessi fare una lista di tutti i miei difetti, probabilmente starei qui fino al mese prossimo.
Se dovessi fare una lista di pregi, penso che invece non avrei nulla da scrivere, nemmeno quelli che credevo di possedere e di cui una volta mi vantavo tanto.
Mi chiedo da quando ho smesso di considerarli tali e ho cominciato a metterli sullo stesso piano dei difetti e nella lista delle cose di me stessa da eliminare.
Ogni tanto Serena me ne elenca qualcuno, ma io non li riconosco affatto.
Ogni tanto penso che io e lei vediamo due persone completamente diverse.


Elencare i miei difetti è sempre stato maledettamente facile e lo è sempre stato anche per gli altri.
Ci sono stati momenti nella mia vita in cui non mi sono sentita ripetere altro.
Ci sono giorni in cui l'odio verso me stessa si fa così feroce che non sopporto nemmeno il mio riflesso nello specchio e l'unica cosa che vorrei fare è ridurre in pezzi quell'immagine distorta che vedo davanti ai miei occhi.
Ci sono giorni in cui vorrei davvero essere capace di fare a pezzi anche la vera me stessa.


E non ho mai pensato che avrei mai trovato un'altra canzone che calzasse così a pennello la nostra storia.
Ovviamente non poteva che essere loro.


Here I go again
Another leap of faith
I close my eyes and wait to fall
I see a future in which I will soon become
The only truth you know at all
You wanna know what I'm thinking
I think about back then

Back when we built something new
The world was ours to conquer
And we were not afraid to lose ourselves
Somewhere inside this, you changed
And I could never follow you that way

I miss you madly and it's raining on the coast
I'm supposed to say "this was your loss", and "I'm fine"
I stare for hours at these numbers in my hand
But ringing you would mend your heart, and break mine
You wanna know what I'm thinking
I think about back then

Back when we built something new
The world was ours to conquer
And we were not afraid to lose ourselves
Somewhere inside this, you changed
And I could never follow you that way

(Sometimes I dream)
We laugh 'til we cry
(With smoke in our eyes)
Just like old times
Never again
That was back then

Back when we built something new
The world was ours to conquer
And we were not afraid to lose ourselves

Somewhere inside this, you changed
And I could never follow you that way

Somewhere inside this, you changed
And I could never follow you that way

On air: Yellowcard - Rivertown Blues

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