Stamattina mi sono svegliata con Caught in the Storm degli Our Last Night in testa.
E mentre la canticchiavo nelle ore seguenti, qualcosa nel suo testo mi ha fatto tornare in mente il sogno in cui sei apparsa stanotte - forse è stato proprio quel like old friends do a farmelo tornare in mente.
In queste ultime settimane mi sono trovata molto a girare in macchina da sola - ovviamente sempre accompagnata dalla musica.
E mi sono trovata a riflettere su alcune cose.
Non ho mai problemi quando sono in macchina con qualcuna delle mie amiche ad ascoltare quello che vogliono loro, ma mi sono resa conto che quando si tratta della mia musica sono sì gelosa degli artisti che amo, ma allo stesso tempo non sopporto l'idea che qualcuno non li apprezzi - non sopporterei di stare insieme a qualcuno che non li ama nella stessa maniera (o quasi) in cui li amo io.
La pelle d'oca che mi fa venire la voce di Ryan Key, il nodo allo stomaco che mi fa venire la voce di Martin Johnson, l'armonia creata dalle voci simili e allo stesso tempo diverse di Trevor e Matt Wentworth...
Perché poi quando mi fisso e cado nel tunnel sono incapace di ascoltare altro anche per un mese intero.
E per questa ragione mi sono chiesta se sono io che sono rimasta "vecchia" continuando ad ascoltare sempre le stesse voci - anche se tecnicamente gli Our Last Night sono rientrati nella mia vita solo due anni fa, ma resta il fatto che li ho scoperti nel 2008 - e non esplorando altro del mondo musicale sempre in evoluzione oppure se sono soltanto incredibilmente leale verso chi amo.
Forse sono entrambe le cose.
On air: Our Last Night - Caught in the Storm
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