venerdì 15 febbraio 2019

La sveglia questa mattina ha interrotto un sogno in cui eri presente - e non è che eri presente solo "in passaggio", no, proprio sgomitavi per ottenere la mia attenzione. 

Sono arrivata a detestare i sogni in cui sei protagonista perché sono così vividi ed intensi che sembrano scene di vita vissuta - vite che potrebbero esistere in un altro universo, vite che hanno preso un'altra piega in seguito ad altre scelte (sbagliate). 
Perché ormai ho capito che tutte quelle che riguardano te lo sono - scelte sbagliate, dico. 

Il sogno mi ha turbata tantissimo, come al solito.
Era diverso dagli altri, era nuovo, non era uno di quelli ricorrenti - già, perché ormai quelli ricorrenti li so riconoscere appena iniziano e invece a te piace sorprendermi, farmi stare in ansia. 

Non so dove dovessi andare, ma dovevo andare da qualche parte in macchina con i miei genitori e doveva venire anche mia nonna e mia madre (forse) mi informava che saresti venuto anche tu, in macchina con i tuoi genitori, e che ci saremmo trovati tutti a casa nostra per partire insieme dallo stesso punto. 

E boh, forse iniziavo a protestare, forse iniziavo a iperventilare, sapevo di non volerti vedere ma allo stesso tempo mi controllavo allo specchio e ricordo che passavo ossessivamente il rossetto rosso sulle labbra - perché ormai sappiamo tutti che il rossetto rosso è parte della mia armatura per uscire di casa. 

Dopo non ricordo se effettivamente partivamo con la macchina o meno. Ricordo che mi affacciavo alla finestra quando sentivo una macchina entrare in giardino e incrociavo il tuo sguardo - quel tuo sguardo che sembra sempre sapere dove trovarmi per stanarmi fuori dal mio nascondiglio. 
Io mi ritraevo in fretta e non so bene la dinamica dopo, ma poi ricordo che giravo per questa cucina che assomigliava a quella di casa mia e mia nonna mi sussurrava in un orecchio che tu mi seguivi sempre con gli occhi e io facevo di tutto per evitare il tuo sguardo. 

E poi è suonata la sveglia e io sono riemersa dal sogno, seduta a letto, con il fiatone dall'ansia. 

Sfuggo sempre gli sguardi altrui e il tuo (nei sogni) è sempre capace di inchiodarmi sul posto e io sono sempre incapace di sfuggirgli - mi stani sempre come un cacciatore con la sua preda. 

E per quanto io lotti strenuamente, c'è invece ancora quella piccola di me stessa a cui batte follemente il cuore in tua presenza - anche se è solamente onirica. 

On air: Our Last Night - Fate (acoustic version)

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