martedì 19 settembre 2017

Non so come mai i sogni con te protagonista sono sempre così vividi rispetto agli altri - ma ehi, non ti montare la testa, gli incubi sono persino più vividi dei sogni in cui tu sei presente quindi non ti sentire speciale.

Non so neanche perché ti ho sognato, così all'improvviso - non ti pensavo da una vita e l'ultima volta che ti ho sognato eri soltanto una comparsa, un viso come un altro in mezzo a tanti altri. 

Quello di domenica mattina è stato un sogno così vivido nei suoi colori da sembrare reale, mi sembrava davvero una scena di vita a cui stavo assistendo con i miei occhi. 

Era iniziato in maniera quasi banale: io che dovevo uscire con un'amica, ma non so perché anche se l'appuntamento era per le 10:30 del mattino, io invece uscivo la sera prima e con la macchina mi dirigevo verso il Lido in cui ho lavorato quest'estate. 
E percorrevo quelle strade con la macchina fino a quando le radici degli alberi e le troppe persone per strada mi impedivano di proseguire e così ero costretta a prendere una bicicletta e passando davanti al mio luogo di lavoro incontravo un'altra mia conoscenza. 
Mi rendevo conto che c'era troppa coda per riuscire a tornare a casa in macchina e seguivo questa mia conoscente su questa passerella traballante fino ad un edificio - ma adesso non ricordo cosa facessero in questo edificio né perché io ci sia andata. Suppongo fosse una specie di centro di controllo del traffico in cui tenevano informate le persone bloccate al Lido come me. 
E la stanza in cui entravo - e in cui c'era tantissima altra gente - aveva delle vetrate enormi che si affacciavano sull'uscita della superstrada e continuavo a pensare che avrei potuto incamminarmi a piedi e che percorrendola sarei arrivata dritta a casa, ma invece restavo lì ad aspettare non so nemmeno cosa. 

E all'improvviso è diventato giorno e ho sentito un cambiamento nell'aria e guardando verso la porta ti ho visto entrare con tua madre e con la tua ragazza. 
Non volevo che mi vedessi, non volevo che pensassi che fossi lì apposta per te quando invece era solamente una coincidenza, così mi sono nascosta dietro questa mia conoscente - e un po' cercavo di non guardarti e un po' cercavo di sbirciarti senza farmi notare. 
Tu ti sei appoggiato alla parete con gli occhi chiusi senza accorgerti di me e io mi sono finalmente rilassata e mi sono messa a parlare con questa conoscente e stava andando tutto bene fino a quando una persona ha attirato la nostra attenzione e girandomi ho incrociato i tuoi occhi che mi stavano fissando con quell'intensità che mi ha sempre paralizzata. 
Sono andata nel panico e ho cominciato a dire a questa conoscente che sicuramente non c'era più traffico e che quindi potevo andare a riprendere la macchina e che tanto ero in ritardo e mentre spiegavo tutto questo senza più fiato nei polmoni cercando di arrivare intanto alla porta per fuggire, mi sono svegliata boccheggiando e con ancora la sensazione sulla pelle che tu mi stessi osservando. 

Non so perché continui ad infastidirmi quando io in realtà ti ho lasciato andare molto tempo fa. 

On air: Nickelback - Must Be Nice

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