sabato 17 giugno 2017

Domenica sono dovuta andare a votare per eleggere il sindaco nel mio comune - ma non sono qui per parlare di politica. 

Il punto è che mi sono dovuta recare nel "centro" della mia frazione e mi sono resa conto forse per la prima volta che già andarci a votare quella volta ogni tot anni è anche troppo - non ricordo di aver mai provato un odio così viscerale per un posto e per coloro ci abitano. 

Non so perché, forse è una combinazione di cose. 
Forse è il fatto è che so chi abita ancora nei paraggi, forse sono le facce che ho visto - facce di persone che mi hanno reso l'adolescenza un inferno e che ancora fanno bruciare le braci sotto la cenere. 
Forse dipende dal fatto che ogni volta poso gli occhi sul bar in cui mio nonno andava a giocare a carte e mi si stringe lo stomaco - di dolore per lui e di rabbia quando vedo fuori dalla porta quelle persone che vorrei solo cancellare. 

Domenica ho provato un odio e un disgusto come forse non ne ho provato, con un'intensità che non sperimentavo da anni e che mi ha fatta sentire come se avessi ancora 15/16 anni. 


La scorsa notte ho fatto ancora l'incubo sulla scuola. 
Questa volta però non era la versione in cui io salto le lezioni e giro per i corridoi e magari mi nascondo in bagno, ma era la versione in cui io mi sveglio in ritardo la mattina e ho lo zaino completamente sfatto, non ho finito i compiti e non ho studiato per le verifiche, non so dove ho messo le scarpe da ginnastica e le cerco mentre mi lavo i denti e contemporaneamente non riesco a leggere l'orario delle lezioni sul diario. 

Non so perché questo sogno mi ossessiona così tanto, ogni volta mi sveglio con il fiatone.  

On air: The Fray - Run For Your Life

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