mercoledì 3 maggio 2017

Non è la prima volta che smetto di scrivere per un periodo di tempo abbastanza significativo rispetto ai miei standard. Ricordo che ho smesso di scrivere sul mio diario cartaceo anche per diversi anni nella mia adolescenza prima di riprendere ad un certo punto. 

Non so, era come se aspettassi che tutto arrivasse a traboccare. 
C'erano momenti in cui drenare il veleno un po' alla volta era la soluzione a me più congeniale e c'erano invece momenti in cui mi fermavo e aspettavo che l'acido mi corrodesse fino alla gola prima di riversare poi tutte le parole da qualche parte. Mai a qualcuno, non più a qualcuno - solo sulla carta o su un foglio elettronico. 

Ero stata quasi invogliata a scrivere a metà del mese scorso - e credo che sia la prima volta che manco l'appuntamento del mio compleanno per fare un "bilancio" - ma alla fine mi era passata la voglia. 
Avrei scritto che il livello di rabbia era sceso al di sotto dei livelli di guardia, che la situazione si stava stabilizzando, che avevo ripreso a rispondere ai messaggi ma senza esagerare, che avevo ripreso a dire qualche parola in più dello stretto necessario e senza che la mia voce sembrasse strozzata o quella di un robot - ma poi indifferenza e apatia hanno ripreso il sopravvento. 


Rispondo che sto bene e che non ho novità ai messaggi anche se la situazione a casa è stata un casino nei mesi scorsi e anche se ieri pomeriggio è capitata un'altra situazione di cui avremmo fatto volentieri a meno. Ma non ne parlo, mento e dico che va tutto bene e che non c'è nulla di nuovo. 
Non faccio apposta a mentire, è proprio una cosa automatica - semplicemente non ho voglia di parlarne e credo che così sia molto più facile. 
Per tutti, ma soprattutto per me. 

Ricordo quando eravamo ancora amiche e io volevo parlare di NAC - e okay, non era esattamente un argomento serio, ma per me all'epoca aveva importanza. 
Ma tu eri già nella fase in cui non te ne fregava niente, eravamo già nella fase in cui la nostra amicizia aveva i giorni contati.  
Il punto è che ricordo che io volevo parlare, ma tu non volevi ascoltarmi e così io ho cominciato a tacere e da quella volta sono estremamente riluttante ad aprire bocca. 

Ogni tanto penso che non ne vale la pena, ogni tanto sento di non avere nessuno con cui parlare - spesso comunque non ne ho semplicemente voglia. 

On air: The Script - No Good in Goodbye

Nessun commento:

Posta un commento