mercoledì 15 febbraio 2017

Non ricordo l'ultima volta che ti ho sognato perché non ricordo nemmeno l'ultima volta che ti ho pensato davvero
Ma l'altra sera hai fatto capolino in uno di quei sogni che non definirei esattamente ricorrenti, ma quasi. 

In realtà questo sogno, a differenza di molti altri, è anche abbastanza piacevole. 

Ha uno scenario un po' particolare, sono un po' tutti i Lidi vicino a casa mia mescolati e uniti con pezzi e luoghi creati dalla mia fantasia e dai miei svariati sogni ad occhi aperti di una vita migliore. 
E vivo un'intera giornata all'interno di questo mondo chiuso e ristretto e se in altri sogni alcune delle situazioni che si presentano mi fanno venire un attacco di panico notturno, in questo hanno un effetto stranamente calmante. 

Più che altro è come esserci e non esserci allo stesso tempo. 

A volte iniziano di mattina e vivo l'intero giorno fino a notte fonda, a volte iniziano che è già calata la sera. 

Quasi sempre cammino da sola per questi luoghi familiari e sconosciuti allo stesso tempo - è casa mia, ma è come se fossi in vacanza. 
Cammino sotto i pini e sul lungomare che sembra non avere fine, a volte cammino addirittura sulla sabbia in riva al mare. 

Ci sono, ma non ci sono perché a volte cammino con i miei genitori a fianco e poi sono ancora da sola. 

Mi ritrovo in questo ristorante sul mare a cena con gente che era in classe con me alle medie, ma poi mi allontano con il sorriso e riprendo a camminare da sola. 

Cammino sul lungomare e incontro gente a piedi oppure in bicicletta, passo davanti agli stabilimenti balneari dai quali esce musica ad alto volume e spesso alcune persone iniziano a parlarmi - a volte le conosco, a volte sono sconosciuti, a volte mi fermo a fare aperitivo e sempre con lo stesso sorriso di commiato mi allontano. 

Mi ritrovo a guidare sotto i pini che si protendono sulla strada nascondendo il cielo notturno e i lampioni con la loro luce arancione sono i soli ad illuminare l'asfalto distrutto dalle radici che continuano a crescere senza fermarsi mentre io cerco un parcheggio per raggiungere una pizzeria in cui ho appuntamento con le amiche e intanto il cellulare squilla perché io sono in ritardo. 
E riconosco le luci del locale e della sala giochi accanto mentre cammino lentamente, quando nella realtà sono in due Lidi diversi. 

A volte c'è la mia amica di Milano giù in vacanza e io non ricordo dove ho parcheggiato la macchina oppure dove ho appoggiato la bicicletta e allora andiamo a piedi e nel tornare nella sua vecchia casa qui al mare passiamo per queste strade buie oppure ci infiliamo in questi condomini dai portoni spalancati con gente che va e viene perché dentro c'è una festa. Dentro a volte è tutto disabitato, ma illuminato comunque a giorno.
A volte questa parte assume una tinta un po' horror e a volte no. 
Quasi sempre dico una bugia quando è il momento di tornare a casa e dico che devo andare via, ma in realtà mi metto a camminare da sola e cammino su questa distesa di sabbia bianca sotto una luna grande e piena fino a quando non sorge l'alba e io sono seduta sulla spiaggia a poca distanza da un capanno dal quale due persone mi osservano in silenzio. 

Questo è un sogno che faccio spesso, ma non abbastanza spesso da poter essere definito ricorrente e a differenza di tutti gli altri che mi tormentano perché si presentano sempre nello stesso modo - e in realtà il fatto di sapere ad un certo livello inconscio cosa sta per succedere dovrebbe farmi venire meno ansia, ma non è così - questo sogno non si presenta mai allo stesso modo. 
A volte comprende tutti gli avvenimenti citati sopra, a volte solo una parte - mai nella stessa sequenza comunque. 

Ti starai chiedendo cosa c'entri tu. 

A parte un sogno memorabile nel quale provavi i miei stessi sentimenti di allora, negli ultimi anni tu hai assunto le sembianze di un incubo. 
Sei sempre presente con il tuo ghigno, mi prendi in giro, incombi su di me, a volte mi insegui mentre scappo e io so che mi vuoi fare del male, mi rendi la vita un inferno e mi spaventi a morte perché tutto quel potere te l'ho dato io

Ma l'altra sera sei stato solo una semplice comparsa, un viso apparso per caso in mezzo a tanti altri sulla spiaggia, in un bar oppure al ristorante - non ricordo nemmeno dove. 

La sensazione che mi dà questo sogno è diversa da quella che provo con gli altri. 
Con gli altri c'è sempre terrore, angoscia, paura, panico - il mio pensiero costante è quello di mettermi in salvo da tutto quello che mi si para davanti o da quello che mi insegue. 
In questo sogno a volte c'è un pizzico di terrore quando la parte a tinte horror fa capolino, ma porta con sé una sensazione di... conclusione
Ci sono persone che mi pregano di restare ancora un po' e non mancano quelle comunque con cui mi trovo da dire - specialmente negli spezzoni nei quali passo davanti ai bar e agli stabilimenti balneari ad orario aperitivo - perché vuoi mai che le persone antipatiche non rendano chiara la loro presenza? Ma da tutte loro mi allontano comunque, quasi sempre con un sorriso sulle labbra che per la prima volta da non so quanti anni mi sembra sincero. 

Nessuno mi insegue e se anche a volte mi chiedono di restare un altro po', nessuno insiste e nessuno mi corre dietro quando scuoto la testa in segno di diniego e senza dire una parola vado via.

In realtà è come se stessi dicendo addio per non tornare mai più. 

E quando mi sveglio, quella sensazione di pace e finalmente sollievo e quasi di non esserci più davvero resta con me e non se ne va tanto presto.  


Non so se è qualcosa che sarei capace di fare "attivamente" come tanti anni fa, ma a volte - molto spesso ultimamente, se devo essere sincera - mi trovo a cullare il pensiero che se capitasse alla fine non sarebbe tutta questa gran tragedia. 

On air: Boys Like Girls - Take Me Home 

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