lunedì 17 ottobre 2016

Una volta, tanti anni fa, io e mia madre abbiamo avuto questa conversazione sull'esistenza o meno delle coincidenze - in un contesto e su un argomento che ora non vale la pena ripetere. 

Io mi dicevo convinta che il verificarsi di alcuni eventi non potevano essere semplici coincidenze e lei ribatteva con un "ma allora che altro dovrebbero essere, un disegno di qualche genere?"
Non siamo mai giunte ad una conclusione - forse perché una conclusione non esiste. 

Il punto è che con gli anni ho smesso di pensarci e, anzi, ho iniziato a chiamare quegli eventi come "sfiga cosmica". 
Ogni tanto però accadono cose che mi fanno dubitare e tornare convinta di quella mia vecchia teoria - che, in realtà, "teoria" tanto non era quanto più un pensiero astratto. 

Alaska non è mai stata eccessivamente affettuosa o coccolona, alla faccia di chi dice che le gatte sono più propense ai gesti d'amore. 
Evidentemente nella nostra famiglia abbiamo qualcosa nel DNA che attira solo gatti asociali e pronti a staccarti una mano a morsi - Cico era così e anche Alaska non è da meno da quando l'abbiamo presa con noi. 

Oggi sarebbero stati dieci anni dall'arrivo di Cico - da quel giorno che io, tornata da scuola, sono entrata in cucina e ho trovato in una cesta vicino alla credenza quel piccolo batuffolo di pelo rosso assonnato. 
Dieci anni da quel giorno in cui è entrato nella mia vita e ha migliorato quell'anno che non mi aveva dato altro che sofferenza. 
Dieci anni da quando ho creduto di dover rinunciare a lui perché la cugina della mia vicina di casa aveva detto che era una femmina e i miei genitori non volevano in quel caso e poi la sorpresa nello scoprire che alla fine non importava, io avevo bisogno di lui e i miei lo avevano capito. 
Dieci anni da quando i nostri occhi si sono incrociati per la seconda volta e da quel momento non ci siamo più lasciati - fino a quel tragico giorno di novembre due anni fa. 

E non c'è giorno che non mi manchi. 
Amo Alaska, ma quello che avevo con Cico era qualcosa di unico - qualcosa che legava solo me e lui, che capivamo solo noi. 

Oggi sarebbero stati dieci anni e dopo pranzo io e mia madre stavamo per metterci a guardare gli episodi di Rizzoli & Isles che avevo registrato ieri sera con Alaska poco distante da noi, pronta a mettersi a dormire sulla sua sedia preferita. 
Io e mia madre ci siamo sedute in divano e ho visto Alaska osservarci e tirarsi su, saltare giù dalla sedia e saltare di fianco a me. Si è infilata sotto il mio braccio mentre sistemavo il plaid sulle mie gambe e alla fine si è distesa su di noi e in poco tempo si è addormentata. 

Come ho detto, Alaska è asociale e preferisce dormire sola - e anche quando è sveglia mantiene le distanze. 
Al massimo preferisce rannicchiarsi sul plaid di mio padre in inverno - Alaska è più affezionata ai miei genitori che a me, al contrario di come era per Cico. 
Però il fatto che proprio oggi abbia deciso di saltarmi in braccio, proprio oggi che sarebbero stati dieci anni dall'arrivo di Cico, mi ha colpita. 

Come può essere una semplice coincidenza? 
Magari è così, magari non c'è nulla di mistico o di troppo cervellotico dietro, magari è capitato e basta.

Lo stesso però mi ha fatto mancare un battito. 

On air: Saint Raymond - Never Let You Go

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