martedì 1 dicembre 2015

Ogni tanto perdo il controllo. 
Sono sempre stata permalosa e con un pessimo carattere, ma poi nel corso degli anni ho imparato a stemperare la mia aggressività. 

Dico sempre quanto sia importante il controllo per me, quanto io abbia sempre inseguito l'utopia della perfezione: volevo essere la studentessa perfetta, l'amica perfetta, la figlia perfetta, la ragazza perfetta. 

Mi vanto sempre del mio autocontrollo e nel 90% dei casi è assolutamente ineccepibile. 
Sia quando lavoravo da mia zia, sia quando andavo a scuola, sia quando facevo il tirocinio universitario tutte le sfuriate e le scenate me le sono sempre portate a casa. 
O perlomeno ho sempre cercato di tenerle private perché ne ricordo una memorabile nel bagno della scuola verso la conclusione del quarto anno di liceo finita con me che prendevo a calci e pugni il muro per non urlare. 
Tutti i rospi li ho sempre ingoiati, ben consapevole del rischio di strozzarmi mandandoli giù. 

Sono diventata brava nel tenere a freno tutta l'irruenza che ribolle nelle mie vene perché so quanto posso diventare cattiva, acida e spregevole. 

Ci sono però volte in cui raggiungo il limite, volte in cui vengo talmente provocata che mi sale il sangue al cervello e smetto totalmente di ragionare. 
E dopo risulto io quella arrogante e maleducata, colpevole di quell'unica volta in cui perdo il controllo sulla mia lingua e sulla mia rabbia. 

E dopo non solo mi incazzo con la persona che mi ha fatto perdere le staffe, ma soprattutto mi incazzo con me stessa per non essere ancora riuscita ad eliminare quella parte di me che prende letteralmente fuoco quando viene portata al limite. 


E per fortuna nei giorni scorsi Yellowcard e A Day To Remember mi sono venuti in soccorso, a distrarmi da tutta la rabbia che avevo in circolo. 

E adesso aspetto con ansia il 19 febbraio per il quinto album dei Simple Plan. 

On air: Adele - Hello 

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