mercoledì 18 novembre 2015

Lunedì pomeriggio, quando sono tornata a casa dal lavoro, mia madre mi ha fatto trovare la mia solita tazza di the verde alla menta pronta.
Mi sono seduta al tavolo della cucina a parlare con lei e, tra una chiacchiera e l'altra, mi sono ritrovata con il polso scoperto e la parte interna di pelle rivolta verso l'alto.

Sarà passato almeno un mese dall'ultima volta che mi sono tagliata, ma sotto la luce al neon della cucina ho visto ancora un piccolo segno rosso - quel segno inconfondibile che indica il posto esatto in cui ho premuto la punta della lametta prima di trascinarla lungo la pelle.
E senza pensarci, ho iniziato a tormentare quel piccolo segno e mia madre, che mi era di fronte, se n'è accorta.
Mi sono gelata e in quel momento esatto ho capito che in fondo lei l'ha sempre saputo, che sa che ancora ogni tanto mi taglio.

Anche lei ha smesso di parlare e ha osservato ogni mio movimento, ha osservato il modo in cui ho portato la mano destra al polso sinistro e come l'unghia del mio indice abbia iniziato a "grattare".
E lì ho capito.
Non so se l'abbia visto - ma per quanto eravamo vicine può benissimo essere - ma io so che sa.

In realtà sono giorni che penso di farlo, sento il bisogno covare nel profondo del mio stomaco.
E il primo paragone che mi viene in mente è quello dell'avvoltoio che sorvola un cadavere.

E io mi sento sia l'avvoltoio pronto ad avventarsi sulla sua preda che il cadavere impossibilitato a difendersi. 



Stamattina mi è sembrato di vederti quando sono passata davanti all'imbocco della tua via, ma io so che è assurdo. 
Che è stata un'allucinazione, come quelle dei tempi in cui tu eri la mia droga e avevo così bisogno di vederti che credevo di scorgerti in ogni persona che incontravo. 

Ma era impossibile che fossi tu stamattina, eppure qualcosa mi ha fatto intravedere il tuo ghigno ma ero troppo distratta per prestare davvero attenzione. 

On air: Gloriana - Wanna Take You Home

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