sabato 15 agosto 2015

Ci sono occasioni in cui la vita prende il sopravvento sui ricordi. 

Ci sono occasioni in cui la vita è così piena da farci scordare persino che alcuni giorni significano molto più di altri. 

Due giorni fa sarebbe stato il compleanno di mio nonno, avrebbe compiuto 85 anni. 
Ma quel giorno sono corsa da una parte all'altra perché ero piena di cose da fare, di impegni e di persone da vedere - e ammetto di essermi sentita in colpa a fine giornata perché non gli ho dedicato tutto il tempo che di solito faccio in quel giorno dell'anno. 
Ma poi mi sono ricordata che la sera prima ero uscita e ho visto un sacco di stelle cadenti e come è mia tradizione negli ultimi anni, ogni volta che ne vedo una il mio primo pensiero va sempre a lui. 
Non esprimo più cose sciocche come desideri, vedo una stella cadente e saluto mio nonno. 
Era già passata la mezzanotte e quindi tecnicamente era già giovedì 13 agosto e mi piace pensare che la prima stella cadente che ho visto del nuovo giorno sia stato il mio augurio di buon compleanno per lui. 

Oggi invece sarebbe stato il compleanno di Cico e lo so che non si può paragonare un gatto ad un nonno, ma forse perché per lui non è passato nemmeno un anno invece per mio nonno quest'anno ne passeranno dodici, questo giorno lo sento invece come un macigno sul petto e sullo stomaco - tanto che faccio fatica a respirare. 
Cico avrebbe compiuto nove anni oggi e sebbene ci sia Alaska nelle nostre vite da due mesi e i miei l'adorino persino più di quanto io mi sarei mai aspettata, Alaska ha scelto proprio oggi per mordermi un dito e, complice il mio stato d'animo, sono scoppiata in lacrime come una bambina perché Cico mi manca terribilmente e non so che darei per riaverlo con me. 

Non ho mai parlato di Alaska, vero?

Una mia collega si era trovata questa gattina di quasi un anno nel cortile e io ho fatto i buchi nella schiena ai miei per averla perché volevo assolutamente un altro gatto - anche se in cuor mio avevo paura e sapevo di non essere del tutto pronta. 

I primi tre giorni per me sono stati tremendi: non facevo altro che piangere e la rifiutavo proprio, sebbene fossi stata io a volerla. 
E tutto perché lei non era Cico. 

Le voglio bene ora, ma so di non provare quell'amore incondizionato che provavo per Cico e mi sembra brutto persino pensare una cosa del genere e quando le mie amiche mi chiedono di Alaska rispondo sempre che va tutto bene, anche se in cuor mio so che ci sono giorni in cui ancora adesso provo una sorta di rifiuto per lei. 
Ma non è colpa sua perché in realtà io dovrei sapere che ogni gatto ha il suo carattere, ma io forse mi aspettavo di avere un sostituto di Cico. 

La cosa che ogni tanto mi porta a rifiutarla è anche il fatto di sapere che lei rifiuta me, quasi lo sentisse che non do tutta me stessa nei suoi confronti. 
Ma vedo come preferisce mia mamma e nonostante lei mi dica che è perché Alaska la vede più spesso e che è perché è lei a darle da mangiare mentre io sono fuori casa al lavoro, so che in realtà le cose non cambieranno mai. 

Quando abbiamo preso Cico, io andavo ancora alle superiori ed era la stessa cosa: era mia mamma a dargli da mangiare e ad occuparsi di lui mentre io non c'ero, ma ero io la sua preferita. 
Era la mia voce quella a cui rispondeva quando lo si chiamava, ero l'unica a cui permettesse di prenderlo in braccio, ero l'unica a cui avesse dormito a fianco sebbene lui non salisse mai sul letto se lo vedeva già occupato, era mio il letto che occupava quando mi assentavo per un paio di giorni ed era alla mia voce che lo chiamava che si precipitava giù dalle scale quando sentiva che ero tornata. 

Con Alaska non è così. 
Tutte le cose che Cico faceva con me, lei le fa con mia mamma e a me fa un sacco male - esattamente come mi fa male ammetterlo. 
Volevo un altro gatto che mi volesse bene come me ne voleva Cico e invece Alaska mi ha rifiutata dal primo momento che mi ha vista, non è stato come con Cico che ci siamo guardati negli occhi e ci siamo scelti a vicenda. 

Avrò anche fatto una buona azione salvando una gattina senza casa e che rischiava di morire di infezione se noi non l'avessimo presa e portata dal veterinario ed è fuori discussione che le voglio bene, ma forse mi aspettavo troppo. 

Mi aspettavo troppo e sono rimasta delusa e forse è anche per questo che non ho mai parlato di lei fino ad adesso, che non la fotografo tanto quanto fotografavo Cico, che non messo nessuna sua foto su Instagram come facevo con Cico, che non ho detto nulla alle mie amiche fino all'ultimo momento, che alcune delle persone che fanno parte della mia vita nemmeno sanno che Alaska esiste perché non ho mai detto di lei. 

Forse questo mi rende una brutta persona perché invece di volerle bene per quella che è, io cerco invece di trasformarla in Cico e ci rimango male quando non ci riesco. 
Forse questo mi rende una brutta persona, ma Cico è stato una parte fondamentale della mia vita e non mi scuserò per amarlo ancora così tanto e sentire la sua mancanza. 

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