mercoledì 11 marzo 2015

Avevo idea di scrivere un post molto diverso oggi, ma c'è anche da dire che avevo iniziato a pensarlo poco prima di addormentarmi e aveva un argomento molto, ma molto diverso.
Almeno credo, visto che l'ho dimenticato.

Ho fatto un sogno davvero tremendo verso mattina.

Ti ho sognato e credimi quando ti dico che non accadeva da moltissimo tempo.
E lo ricordavo così chiaramente quando mi sono svegliata, ma già verso l'ora di pranzo si era già tutto sfilacciato e ora ricordo ben poco oltre la sensazione di terrore ancora presente.

La verità è che mi hai sempre spaventata, e non poco.
Ho sempre avuto paura del potere che avevi su di me, di come una volta caduta nella tua ragnatela non fossi più capace di liberarmene.
E nei sogni sono spaventata a morte da te. 

Non ricordo più precisamente tutto il sogno, tranne forse il fatto che ero prigioniera in camera mia e che continuavo a dover sgattaiolare come una ladra senza farmi vedere dalle altre persone in casa.
Non so se ero reclusa per mia scelta o se ero costretta a nascondermi, l'ho dimenticato - ricordo che comunque c'era questa specie di scala esterna di legno fuori dalla mia finestra che mi permetteva di uscire e correre via.
E scappavo, eccome se scappavo. 

Di tutte le persone presenti nel sogno ricordo vagamente il fratello di Elisa che, davvero, non vedo dal 2006 e oggi non so nemmeno che aspetto abbia e ricordo Laura.
E come nel sogno di tanti mesi fa, Laura era il tramite tra me e te e ora non ricordo se stavate insieme o se tu stavi con un'altra persona.

Ho scritto qui più di una volta che una parte di me avrebbe voluto che tu fossi a conoscenza di questo blog così avresti saputo tutto quello che mi passava per la testa e quello che provavo perché, a dispetto di tutto, con le parole io non me la so cavare poi così tanto bene.
Avere una conversazione seria su sentimenti, emozioni et similia con me e tentare di farmi aprire e confidarmi con qualcuno è come tentare di cavare sangue da una rapa.
Quindi c'era questa parte di me che desiderava che tu leggessi ogni singolo post che scrivevo, ma un'altra parte di me detestava la cosa con tutta se stessa perché la sola idea che tu sapessi tutti i miei punti deboli, le cose a cui ero vulnerabile e quanto fossi instabile mi paralizzava dal terrore.

Nel sogno tu sapevi del blog e leggevi ogni singola parola che scrivevo e ti facevi delle grasse risate - che in fondo era quello che avevo sempre temuto - e mandavi Laura a minacciarmi di smetterla di scrivere.
E io ero confusa e non capivo e rileggevo ogni singolo post e in nessuno di essi tu venivi anche solo nominato, nemmeno con l'acronimo che uso per identificarti, quindi perché mai avrei dovuto smettere?
Eppure tu continuavi a minacciarmi e ricordo Laura che parlava di un numero di telefono e di darlo a qualcuno se non avessi smesso e io ero terrorizzata perché poi ti vedevo ovunque.
E avevi sempre quel dannato ghigno - quel ghigno che se da ragazzina lo trovavo intrigante, oggi non fa altro che irritarmi.

Mi sono svegliata terrorizzata, con l'angoscia che fosse reale e che tu fossi in casa mia, confusa e con il fiato corto.

Ricordavo tutto così chiaramente stamattina.
Ora ricordo davvero poco, ma quella sensazione di terrore ancora non se n'è andata.

On air: Boys Like Girls - Me, You And My Medication

Nessun commento:

Posta un commento