giovedì 23 ottobre 2014

Penso di non essere mai stata così tanto tempo senza scrivere sul blog perché, ora che ci penso, due settimane sono veramente tante - per una come me, perlomeno.
Ricordo che quando ancora stavo su Splinder - sul mio vecchio blog che mi manca da morire - ed ero in una delle mie fasi melodrammatiche, minacciavo ogni tre per due di smettere e alla fine non duravo neanche tre giorni senza scrivere - già, perché sono la solita egoista egocentrica e mi piaceva avere un pubblico. 
E lo sono ancora, altrimenti non avrei creato di certo un altro blog e non continuerei a scriverci. 
Sono lunatica, aggiungete pure questo alla lista infinita dei miei difetti. 

Il punto è che magari ci sarebbero anche delle cose da scrivere, ma non ne ho voglia.


Non sono mai stata un'affezionata dei soprannomi. 
Non fraintendetemi, mi piacciono, è solo che ho sempre detestato ogni storpiatura del mio nome. 
Voglio dire, già è corto - solo cinque lettere - che bisogno c'è di accorciarlo ancora di più? 

E così ho sempre detestato i vari "Ali" oppure "Aly", ma se proprio devono storpiarmi il nome allora posso accettare "Alli" o "Ally" oppure anche "Allie" (come mi ero fissata in seconda superiore) perché sono più "americani". 

Ultimamente le mie amiche hanno preso anche a storpiarmi anche il cognome e se ne sono uscite con "Cati" e "Caty" a seconda di come gli gira, ma devo dire che questo non mi turba più di tanto. 
È strano, ma è così. 

E soprattutto lo permetto perché sono mie amiche - solo Laura e Alessia hanno il permesso di storpiarmi nome e cognome mentre Serena usa il mio nome per intero. 
Ma quando sono altre persone a farlo mi dà veramente fastidio perché non sanno nulla di me e si permettono pure di prendersi la confidenza di darmi un nomignolo. 
Ma chi sei, ma chi ti conosce? 

On air: Yellowcard - The Deepest Well

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