mercoledì 23 luglio 2014

Uno dei miei difetti - uno dei miei problemi - è sempre stato quello di sopravvalutarmi troppo. 
E lo so, sembra assurdo considerando che passo il 99% della mia vita in preda alle mie crisi di insicurezza e autostima e lascio loro campo libero nel governarmi l'esistenza. 

Uno dei miei problemi è sempre stato il controllo. 
Ne mantengo sempre troppo su me stessa tanto che non so mai quando è il caso - il momento - di mollare un attimo la presa e quando accade, poi è una tragedia perché sono alla deriva e non so più come recuperare quello che ho perso. 

E quando ci riesco, è sempre più difficile della volta precedente e sempre a caro prezzo.
Un prezzo sempre più caro che ogni volta mi costringe ad uccidere una parte di me stessa, quella che così stupidamente ha lasciato le redini e mi ha lasciata scivolare nel caos.

Sono otto anni che esercito un controllo ferreo su di me, due di questi otto anni completamente sprecati perché ero troppo spezzata per anche solo pensare di poter recuperare quello che avevo perso.
Quello che forse non avevo mai avuto. 

Una volta capito come fare - una volta capito quali parti di me andavano eliminate - non dico che sia stato facile, ma è diventata una routine. 
È diventata la normalità

Ogni mattina mi svegliavo e pensavo che dovevo smetterla - smetterla con i pensieri, con i desideri, con i ricordi di quello che era una volta, con i rimpianti per quello che avrebbe potuto essere, con le speranze che un giorno sarebbe tornato tutto come una volta - e soffocare tutto per non commettere ancora gli stessi errori. 
Per non permettere a me stessa di trovarmi ancora una volta con l'acqua alla gola e sul punto di affogare.

Serena mi dice sempre - quando le permetto di scivolare in argomenti del genere - che sono stata forte nel sopravvivere e che sono ancora forte.
In realtà io mi sento una debole, una vigliacca e sei giorni su sette non ho quasi nemmeno la forza di respirare ma sotto alcuni aspetti ha anche ragione: ci vuole forza per mantenere un controllo come quello io mantengo su me stessa. 

Ma è da due mesi che c'è qualcosa che non va, sento il controllo che mi scivola tra le dita e non riesco a trattenerlo e avevo promesso a me stessa che con le mie amiche non avrei più usato delle maschere - e mi sono autoconvinta che il controllo fosse solo una forma di prevenzione e non un muro vero e proprio tra me e loro - ma sono solo menzogne abilmente confezionate. 

Sto perdendo il controllo di cui mi sono sempre vantata tanto - quello che mi impedisce di fuggire ogni volta che sono sull'orlo oppure in pieno attacco di panico con solo l'abile aiuto di un paio di unghie piantate nella pelle del mio polso - e non riesco a trovare il modo di fermare la discesa. 
Già, perché ho bisogno di farmi del male fisico per non permettere al mio stomaco di rivoltarsi su se stesso e per restare con i piedi ben ancorati a terra - per permettere alla mia mente di restare lucida abbastanza da formulare piani di fuga e calcolare ogni possibilità e non andare in overdrive, restando completamente alla cieca.

Sto perdendo sempre più controllo man mano che i giorni passano e sento le vecchie voci nella mia testa - e no, so che non sono reali e non ho le allucinazioni e non sono schizofrenica, solo autolesionista e forse più depressa di quello che voglio ammettere a me stessa - e i vecchi tarli che ricominciano a rosicchiare parti di me che credevo di aver eliminato. 

E non voglio più uscire di casa e mia madre mi chiede cosa non va e io non posso dirglielo perché quel poco di controllo che mi è rimasto mi fa tenere la bocca cucita. 
Sento voci del passato che mi incitano a cedere perché in fondo sono una debole, lo sono sempre stata e perché faccio ancora resistenza?

Sto lottando ferocemente contro me stessa da due mesi - o forse lo sto facendo da otto anni, ma ho sempre chiuso gli occhi di fronte a questa eventualità - e devo trovare la forza di ricostruire con minuzia quelle maschere che credevo spezzate per sempre e devo farlo perché c'è ancora tanto di quel marcio dentro di me - così appena al di sotto della superficie che basterebbe una minuscola crepa per intravederlo - e che è cresciuto come un'erba velenosa - come un fungo - e non posso permettere che il resto del mondo lo veda.

E in fondo l'ho sempre detto, sono egoista. 
E tutto il marcio che ho dentro non è altro che la forma più egoistica di me stessa che ancora non ha capito che certe cose sono perse per sempre e che forse non sono mai esistite e che è inutile bruciare di invidia quando le vedo manifeste in altre persone. 
Non è altro che la forma più egoistica di me stessa che non ha ancora capito che non avrà mai più tutto quello che invidia nelle altre persone perché non ha le capacità (sociali e relazionali) per averlo e mantenerlo. 
Perché è troppo guasta per averlo e se non fosse stata così guasta forse non l'avrebbe mai perso in principio. 

E allora devo ricominciare a nascondermi, a mentire (più del solito) e devo ricostruire la facciata che tutti vogliono vedere perché non posso permettere al marcio dentro di me di rovinare tutto - non un'altra volta. 
Anche se la parte più autolesionista di me mi sta spingendo in tutti i modi per mandare tutto a puttane. 

Devo smetterla di essere egoista e incollarmi di nuovo un sorriso sulla faccia. 
Devo riprendere il controllo e mostrare che va tutto bene - perché, c'è forse qualcosa che non va? 

Alicia: I have to stop thinking about myself.
Grace: Sometimes it's good to think about yourself.
Alicia: Yes. And sometimes it's not.
[The Good Wife - 4x20 - Rape: A Modern Perspective]

Sono brava a mentire, ho imparato presto a farlo. 
E anche se ho smesso da un po', dev'essere tipo come andare in bicicletta: è un po' che non lo fai, ma ricordi benissimo come funziona.

Nessuno vuole avere a che fare con la versione più patetica e piagnucolosa di me mai esistita. 

Ho bisogno di ogni oncia di controllo che mi è rimasta. 
Ho bisogno di ritrovare tutto il controllo che ho perso prima di cadere a pezzi. 

E come se non bastasse, devo combattere anche contro la voglia di riprendere a tagliarmi per l'ennesima volta. 

On air: Hurts - Illuminated

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