lunedì 28 luglio 2014

Quando sento il controllo scivolarmi tra le dita sono sempre divisa tra l'annegarmi nell'alcol oppure lo starne alla larga.

Da una parte vorrei evitare di bere perché so di essere più vulnerabile del solito, perché sento che mi manca qualcosa - quel qualcosa che comunque mi permette di restare in controllo di me stessa.
Sento di avere poco controllo - molto meno del solito - quindi sono convinta che se non bevo sarò in grado di gestire al meglio quel poco che mi resta.

Dall'altra parte invece vorrei bere fino a stordirmi perché mantenere quel poco di controllo che mi rimane è più faticoso di quando il mio controllo è assolutamente intero.
Richiede il doppio della concentrazione e molto spesso non ho la forza di sopportare uno sforzo tanto grande, quindi vorrei solo bere fino a mettere a tacere tutto quello che c'è nella mia testa e attutire quello che mi circonda.
Peccato che sono talmente abituata a bere che ormai mi servono dosi massicce di alcol per ottenere anche solo una leggera ebbrezza, figuriamoci la sbornia di cui avrei bisogno e fanculo i postumi il giorno dopo.

Sono così: vado sempre da un estremo all'altro.

Ci sono periodi in cui non toccherei un goccio d'alcol sembrando quasi un'astemia e poi ci sono periodi in cui l'alcol sembra non bastarmi mai e sembro la peggiore delle alcolizzate. 



Non ho dimenticato che giorno è oggi. 
Nessuna parte di me l'ha dimenticata, nemmeno il mio inconscio più profondo visto che stanotte ti ho sognata e chissà, forse è stato complice anche il fatto che sabato sera ho visto tua sorella minore. 

E all'inizio non ero sicura che fosse davvero lei e mentre la fissavo poi mi ha sorriso, ma il mio sorriso molto probabilmente assomigliava molto di più ad una smorfia perché ancora mi domandavo se non avessi appena fissato e sorriso ad una sconosciuta. 

Perché nella mia testa tua sorella è ancora quella ragazzina quattordicenne che una volta aveva tentato di salvare la nostra amicizia e non è la ragazza di ventidue anni che mi sono trovata davanti lo scorso weekend. 

Solo oggi mi sono chiesta se per caso, magari, c'eri anche tu nei paraggi. 

E ho chiesto a mia madre se si ricordava di chi fosse il compleanno oggi e lei, piano e a mezza voce, ha risposto di sì e che era da un paio di giorni che ci pensava a quando sarebbe arrivato questo giorno. 
E ci pensava perché sa quanto l'argomento sia ancora tabù in casa e anche con chiunque altro perché fa ancora male, come quella sera di otto anni fa. 
Fa ancora male come se fosse successo un minuto fa. 

E ci pensava perché lei sa fin troppo bene quanto io sia (più) fragile (del solito) in questo periodo dell'anno. 

Buon compleanno. 

On air: Zedd feat. Foxes - Clarity

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