mercoledì 5 febbraio 2014

Mi hanno sempre detto che quello che provo mi si legge in faccia - e in parte era vero. 
O forse lo è ancora, non lo so. 

In quarta e quinta elementare avevo una cotta per un mio compagno di classe e, fosse stato per me, avrei continuato a tacere in proposito. 
Ho sempre cercato di essere cauta, di stare particolarmente attenta a chi confidavo la mia infatuazione di turno se mi piaceva qualcuno. 
E avevo sì le mie amiche - noi che venivamo chiamate "le quattro dell'ave maria" dalle nostre maestre - ma sapevo che come avessi aperto bocca, sarei stata presa in giro per chi mi piaceva e sicuramente lo sarebbero andate a dire proprio al diretto interessato e di conseguenza sarebbero seguiti imbarazzo, umiliazione e rifiuto. 
E quindi stavo particolarmente attenta - sto ancora particolarmente attenta.

Una delle mie amiche compiva gli anni agli inizi di giugno, il che coincideva quasi sempre con la fine dell'anno scolastico. 
Alla fine della quinta elementare eravamo quasi tutti a casa di questa mia amica a festeggiare il suo compleanno e l'ho già detto, paese piccolo e di conseguenza classi poco numerose in cui ci si conosce tutti. 

Ricordo ancora la scena quasi nei suoi dettagli: non so come, ma eravamo rimasti solo io e il tipo per cui avevo una cotta in cucina a prendere una fetta di pizza e lui mi si era avvicinato e, sussurrando nel mio orecchio, mi aveva chiesto se lui mi piaceva. 
Non sono riuscita a mentire - immagino perché ancora non ne avevo l'esperienza e perché comunque mi diventano subito le guance rosse, ed è la prima cosa che mi tradisce.

Dopo aver confessato, sarò sincera, mi aspettavo il caos; mi aspettavo, che so, che andasse subito a dirlo ai suoi amici o che se ne vantasse o che mi prendesse in giro. 
Invece non è successo nulla di tutto questo. 
Non ricordo se è stato lui il primo a prometterlo o se sono stata io a chiedergli di non dirlo a nessuno, ma così è stato: non ne abbiamo più fatto parola. 

E a quell'età poi sono cose che si dimenticano in fretta. 
Più o meno. 

E poi l'estate è passata, sono cominciate le medie e io mi sono presa una cotta per un ragazzino più grande e poi è passata un'altra estate ed è entrato in scena NAC e il resto è storia. 

Ho già detto che quella per NAC è stata un'ossessione, ma comunque non mi ha impedito di avere cotte e infatuazioni nel corso degli anni. 
Ma una cosa che notavo - anzi, a dire il vero l'ho notato con il senno di poi - era che le mie cotte duravano sempre meno fino a quando ho smesso proprio di prendermele. 
Probabilmente intorno al periodo in cui la gente ha smesso di piacermi. 

Se ora mi prendo un'infatuazione, si tratta di una cosa così leggera ed effimera che non la conto neanche. 
Mi passa in un tempo così breve che non è nemmeno quantificabile e come sempre mi chiedo perché dovrei sviluppare un interesse per qualcuno quando so benissimo che poi quell'interesse non è/sarà affatto ricambiato. 
Perché sprecare tempo ed energia in una cosa di nessun valore? 

Quando scrivo che sono diventata apatica, non lo scrivo per darmi un tono o chissà che altro. 
Semplicemente queste cose hanno smesso di interessarmi, mi annoiano.
E lo so, sembro la volpe che non è riuscita ad arrivare all'uva. 

Mi hanno sempre detto che mi si legge tutto in faccia, ma non sono mai andata a confessare alle mie cotte di turno che mi piacevano. 
Qualcuno l'ha sempre fatto al posto mio e mai con la mia autorizzazione. 
Perché non ho mai confessato? 
Perché fondamentalmente sono una codarda - sempre detto - e chi ha lo stomaco di andare volutamente in cerca di un rifiuto e/o di un'umiliazione? 

Io no di certo. 

Probabilmente NAC l'ha sempre saputo, vuoi perché mi si leggeva perfettamente in faccia e nei miei atteggiamenti o perché sono stata incauta e una persona a cui l'avevo confessato glielo era andato a dire. 
Non importa ora. 

Lui e i suoi amici non mi hanno mai risparmiato imbarazzo e prese in giro e occhiate e ancora scappo a gambe levate quando mi trovo uno di loro nelle vicinanze. 
Non me l'hanno mai fatta passare liscia - proprio all'insegna del "we're never going to let you live this one down"

L'ho notato, grazie. 

On air: Bastille - Laughter Lines

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