giovedì 12 dicembre 2013

Uno dei miei (tanti) difetti è l'insicurezza e nel corso degli anni - nel corso di migliaia, milioni di parole - mi sono resa conto che è stata proprio quella mia insicurezza di fondo che poi ha rovinato la maggior parte dei rapporti della mia vita che poi sono finiti. 

A quindici anni mi sentivo invincibile, l'ho già detto. 
Ma man mano che scrivevo, man mano che buttavo parole nero su bianco, man mano che toglievo veleno dalle ferite, man mano che mi conoscevo meglio, man mano che gettavo tutte le maschere che avevo indossato, man mano che portavo alla luce tutta la merda che nascondevo, mi rendevo conto di essere tutt'altro che invulnerabile. 
Quella finta sicurezza era appunto solo quello: una finta, un'altra delle mie maschere. 

E così, mentre i miei quindici anni lentamente sbiadivano nei sedici, io mi rendevo sempre più conto di quanto fossi fragile e ho commesso quindi uno degli errori più grandi della mia vita: mi sono appoggiata completamente all'unica persona di cui mi fidassi ciecamente all'epoca. 
La mia migliore amica. 
Ma i tarli dell'insicurezza avevano già iniziato a rosicchiare e i dubbi atroci e le paure infondate avevano già iniziato ad invadermi la mente, prendendone rapidamente il controllo. 

Si era pentita di aver mollato il nostro gruppo di amiche perché loro non volevano che io ne facessi più parte? 
Ero abbastanza come amica? 
Preferiva le sue nuove amiche che si era fatta quando abbiamo scelto due scuole superiori diverse? 

E lei mi rispondeva che non si pentiva di niente, che ero un'amica fantastica e che valevo dieci volte loro e che ero la sua migliore amica e che nessuno avrebbe potuto prendere il mio posto. 
Ma tutto questo per me non era sufficiente, non sarebbe stata la prima volta che qualcuno mi piantava in asso per qualcun altro migliore di me. 

Avevo bisogno di quei nomignoli affettuosi. 
Avevo bisogno di quei "ti voglio bene" scritti per sms. 
Avevo bisogno di quegli abbracci improvvisi che mi coglievano di sorpresa.
Avevo bisogno e basta.
E questo forse è stato il vero inizio della fine perché poi nemmeno quelle piccole rassicurazioni erano più sufficienti a placarmi. 

Non mi sono mai sentita abbastanza per gli altri e avevo bisogno di rassicurazioni, riconoscimento, affetto. 
Forse, se non ne avessi avuto bisogno, non avrei mandato a puttane un'amicizia che mi aveva salvata la prima volta in cui tutto mi sembrava perduto. 
Forse era vero, dopotutto. 
Forse è stata sul serio colpa mia come mi hanno sempre detto tutti. 

Forse, se non fossi stata così insicura, non avrei dato il mio primo bacio al primo estraneo che mi ha degnata di un po' di attenzione. 
Forse non avrei commesso lo stesso errore anche una seconda e poi una terza volta. 

A quindici anni mi sentivo invincibile e poi, nemmeno un anno dopo, sono entrata in una spirale discendente e non sono ancora sicura di esserne uscita. 
Forse ho imparato a mettere a tacere le insicurezze ignorandole, non prestando loro attenzione. 
Oggi se qualcuno mi abbraccia all'improvviso mi irrigidisco e mi esce una risatina forzata e se qualcuno mi scrive "ti voglio bene" per sms, inarco un sopracciglio e quasi sbuffo scettica. 

Ho imparato ad ignorare quei bisogni perché sono stati la mia rovina e perché poi non c'era nessuno a rassicurarmi. 
Non c'è stato per molto tempo e ho imparato a farne a meno e quando ho costruito nuovi rapporti, ormai avevo messo la museruola a tutte quelle voci fastidiose. 
E sapevo che non potevo permettere loro di parlare altrimenti avrei commesso di nuovo gli stessi, identici errori. 

Quindi sì, magari nonostante l'apatia e l'indifferenza ogni tanto ho ancora bisogno ma taccio, sorrido e lascio che le persone che mi circondano vivano liberamente la loro vita. 
Mantengo le distanze e cerco di non opprimere nessuno. 

Come diceva un disegno di Peyton in One Tree Hill "people always leave" e molto spesso la gente non ha bisogno o non vuole aspettare che io gli fornisca la scusa perfetta. 
Tanto, alla fine, se ne vanno tutti prima o poi. 


But if you close your eyes,
Does it almost feel like
Nothing changed at all?
And if you close your eyes,
Does it almost feel like
You've been here before?
How am I gonna be an optimist about this?
How am I gonna be an optimist about this?

On air: Bastille - Pompeii

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