giovedì 28 novembre 2013

L'altro giorno tua madre ha incontrato per caso la mia e le ha chiesto di me, come stessi.

Come sto?
Diavolo se ne ho un'idea.

Odio come riesci ancora ad insinuarti nelle crepe della mia vecchia vita, della vecchia me stessa.
Odio come riesci ancora a mettere in discussione tutte le decisioni che ho preso da quel primo agosto in poi, per tutto il resto della mia vita.

Non ti stanchi mai di torturarmi?
Come se la colpa fosse stata esclusivamente mia, poi.
Ed è vero, per molto tempo ho creduto che lo fosse e ho pagato per questo.
Mi sembra di aver pagato in abbondanza per un peccato che non ero stata io a commettere.

Ma tu l'hai fatto?
Hai espiato in qualche modo per i tuoi errori o non hai nemmeno battuto ciglio in tutti questi anni?
In tutti questi anni durante i quali io mi sono fatta a pezzi in qualsiasi maniera e con qualsiasi mezzo?

Tu e NAC siete i fantasmi di cui non mi libererò mai, gli spettri che quasi ogni notte vengono a tormentarmi.
A volte credo che vi piaccia proprio vedermi in ginocchio, in lacrime e a pezzi.
Avrà mai fine tutto questo?


E sai, lunedì parto per un paio di giorni con alcune mie amiche per una città che non me la sento di nominare, ma vorrei soltanto dirti che finalmente quel luogo non mi riporterà alla memoria per prima cosa il tuo nome ogni volta che ci penserò.
E mi fermo qui perché altrimenti diventerei troppo esplicita e tu, se leggi, capiresti esattamente di cosa sto parlando.

On air: Simple Plan - Try

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