giovedì 30 agosto 2012

Ultimamente, nei telefilm e nei programmi che guardo, trovo sempre frasi che sembrano frecciate alla mia vita e soprattutto al mio modo di viverla.
Cose come aver paura delle persone e delle relazioni, cose come non riuscire ad andare avanti e rimanere bloccati nello stesso circolo vizioso e di come dovrebbe essere davvero questo a far paura, cose come tenersi tutto dentro e non lasciar scoprire agli altri quello che davvero sentiamo.
E nella mia testa tutte queste cose continuano a girare vorticosamente e stranamente hanno la voce di Serena ma non che mi dispiaccia perché, sempre stranamente, è molto meglio la sua voce che quella di tutti quegli altri grilli parlanti che ho avuto nella testa per anni e che non smettevano un secondo di parlare.

Ogni tanto rileggo i post del mio vecchio blog, tutti raggruppati in quell'unico file che ho passato a Serena, e mi rendo conto sempre di più che fondamentalmente non sono cambiata più di tanto.
Una delle mie metafore preferite quando stavo "all'inferno" riguardava me stessa seduta in fondo al pozzo di Samara e rappresentava tutti i miei fallimenti.
Rappresentava tutte quelle volte che ero stata piantata in asso da persone che credevo amiche e quando, dopo la terza volta in due anni, avevo deciso di smettere di cercare di scappare se poi significava ricaderci nuovamente e rimanere direttamente seduta sul fondo.
Rileggendolo mi sono resa conto che è da quando non avevo nemmeno diciannove anni che sono ancora seduta là e che non mi sono più mossa.

Tutto questo, unito a quelle frasi che spuntano nei momenti meno opportuni, mi fa rendere conto che potrò avere anche ventitré anni all'anagrafe, ma che in realtà non sono mai andata avanti e ancora mi sento quella diciassettenne/diciottenne più volte di quante ne vorrei.

On air: 3OH!3 - R.I.P.

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