mercoledì 9 maggio 2012

Non scrivo da molto, forse perché sono in quella fase che io chiamo "rifiuto".

Sempre più spesso ho l'impressione di avere almeno due personalità.
Una sera vado a dormire con una e di colpo, come se durante la notte venisse schiacciato un interruttore, la mattina dopo mi risveglio con un'altra.
Le prime differenze le vedo nel modo in cui penso alle persone.
Il primo con cui lo noto è Luca.
Se prima pensavo seriamente alla possibilità di mandargli un messaggio e più di una volta avevo quasi premuto il tasto "invio", ora mi ritrovo a chiedermi annoiata non più "perché no?" ma bensì "perché mai?".
Sono annoiata, indifferente a qualsiasi persona che mi circonda e non.

Ormai sono più i periodi in cui sono in fase di rifiuto che quelli in cui me ne frega qualcosa a livello emotivo e non posso nemmeno chiamarli di "accettazione" perché è un termine troppo distante e troppo esagerato per quel poco che provo.
Chissà, magari domani mi sveglio e me ne frega qualcosa.

Sto riguardando su Rai 4 la prima stagione di "Dexter", che avevo già visto nell'estate del 2007 su Italia 1 e sono ancora ferma a quella perché, sebbene negli Stati Uniti abbiano anche concluso la sesta, Mediaset non si è più degnata di trasmettere le stagioni successive.
Troppo cruento, troppo borderline, troppo reale come telefilm.
Spero che adesso la Rai non faccia la medesima cosa.
Il succo di tutto questo, comunque, è che mi sto riguardando la prima e magnifica stagione e solo ora mi rendo conto di quanto io sia simile a Dexter.
Impulso omicida a parte, si intende.
Non me ne sono mai accorta, forse perché a 18 anni ero più arrabbiata e depressa a fasi alterne che altro, mentre adesso a 23 anni sono indifferente a qualsiasi cosa e non provo assolutamente nulla.
Così quando Dexter dice che a volte è stanco di fingere costantemente di provare qualcosa e di nascondere la sua natura e che preferisce stare da solo piuttosto che con le altre persone, beh.. non posso fare a meno di sospirare un "non solo tu".

A volte è incredibilmente stancante fingere di essere una persona normale. 

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