sabato 7 aprile 2012

Lo so, una volta scrivevo più spesso.
Ma come ho già detto, dipende dal fatto che voglio ancora il mio vecchio blog su Splinder perché questa non è casa mia.

Di novità particolari non ce ne sono, a parte il fatto che mancano cinque giorni al mio compleanno e sinceramente non mi sembra nemmeno reale.
Era così bello aspettare il mio compleanno quando ero piccola, ero così piena di eccitazione per quel giorno che era solamente mio.
Da anni invece è solamente simbolo degli anni che passano e di tutto quello che mi sono persa.

Ieri sera sono uscita con Serena e sua sorella e c'è mancato davvero poco che le dessi il tuo numero.
Ho voluto giocare un po' e a forza di giocare, si è segnata quasi tutto il numero e le mancavano solamente le ultime tre cifre.
Me la sono scampata per un pelo perché altrimenti chissà adesso cosa sarebbe successo.
Probabilmente sarebbe stata la volta buona in cui ti avrei avuto davvero per il mio compleanno e la cosa mi ha spaventata a morte.
Già, perché forse più del tuo rifiuto mi fa paura una risposta positiva.
Quella sì cambierebbe drasticamente la mia vita e la mia piccola e collaudata routine.
E sai che i cambiamenti non sono mai stati il mio forte.

Ho sempre detto di essere un talento nato nella fuga, ma ieri sera mentre svicolavo dalle domande di Serena una piccola parte della mia mente si è chiesta quando ho imparato l'arte di cambiare di discorso ed evitare le domande scomode.
Quando ho imparato l'arte della fuga con le parole.
E mi è venuta in mente Eleonora.

Uscire con persone egocentriche e che pensano solo a se stesse a volte porta dei grandi vantaggi, perlomeno ad una persona come me.
Eleonora era talmente presa da se stessa che era davvero semplice distrarla; bastava chiederle dell'ultimo ragazzo che le piacesse o dell'ultimo pettegolezzo che avesse sentito.
Ci sono stati momenti in cui magari mi chiedeva di me o di chi mi piacesse, ma era così facile spostare di nuovo l'argomento su di lei perché le mie risposte in fondo non le interessavano davvero.
L'unica persona che aveva a cuore era se stessa.

Eleonora è stata la prima persona su cui mi sono allenata.
Mi sono allenata a deviare le domande, mi sono allenata a giocare con le parole, mi sono allenata a riportare l'argomento sui binari prestabiliti, mi sono allenata a far sembrare le mie risposte evasive e lontane dalla mia persona una naturale conseguenza e un naturale proseguimento della domanda che mi era stata fatta.
Mi sono allenata a far sembrare naturale ciò che era artificiale e abilmente costruito.

Eleonora è stata la mia prima cavia e nel corso degli anni ho sperimentato la mia tecnica anche con tutte quelle ragazze ficcanaso e pettegole che erano in classe con me.
Mi sono allenata a far sembrare coerenti risposte che ad un orecchio più attento sarebbero risultate false e con nulla a che vedere con la domanda di partenza.

Serena, durante le nostre "sedute di psicoterapia" in macchina, non è mai riuscita a battermi perché per ogni sua affermazione io ne ho una di risposta, una che sembra perfettamente logica, una che non ammette repliche.
E allora lei sbuffa e ogni volta mi chiede come deve fare con me.
E io ridendo le dico che magari un giorno riuscirà a battermi, che magari arriverà il giorno in cui la mia logica e la mia mente allenata non sapranno fornirmi nessuna scusa adatta alla situazione.

L'arte di evitare domande è solo un sottosviluppo del mio talento nella fuga, la controparte a parole di quella fisica.
Tutto in me, dalla postura rigida e difensiva del mio corpo ai miei occhi che cercano la via di fuga più vicina alle poche parole che spendo su me stessa, grida fuga.
E sì, tutto in me, dalla mia sindrome dell'abbandono alle mie affermazioni di non avere bisogno di nessuno al mio starmene sempre sulle mie, fa capire che razza di codarda sia.
Niente in me grida stabilità.

Faccio vedere il peggio di me solo per vedere se qualcuno avrà mai il coraggio di avvicinarmi e provare ad oltrepassare le spine, i rovi e le mura che ho eretto attorno a me.
E so che in questo modo scoraggio le persone, ma non ho mai detto di aver smesso di farmi del male.

Che differenza c'è tra farsi del male fisico e farsi del male psicologico, tenendo lontane le persone, non lasciandosi mai scoprire e quindi rimanendo da sola?

She's got broken things
where her heart should be

On air: Mayday Parade - "You're Dead Wrong"

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