martedì 24 aprile 2012

Devo ammettere che era da un po' che non succedeva.
Stanotte, o sarebbe meglio dire stamattina visto che non riuscita ad addormentarmi prima delle cinque, ho sognato di essere su un treno che poi si rivelava quello sbagliato.
Non sapevo nemmeno quale fosse la destinazione e sapevo solamente che ci sarebbe volute ore prima della prossima fermata, o almeno così mi era stato detto.
Ero insieme alle mie amiche, ma loro erano tranquillissime mentre io diventavo sempre più ansiosa e irrequieta.
Poi mia madre è venuta in camera mia a dirmi che andava fuori a fare delle commissioni e io mi sono svegliata urlando.
In realtà credo di sapere bene cosa si nasconde dietro a quell'incubo.

Ci sono notti in cui non riesco a prendere sonno se non ascolto della musica e altre in cui invece, proprio quella musica che dovrebbe farmi addormentare, non fa altro che tenermi sveglia.
Non ricordo esattamente quando è stato, se venerdì notte o domenica, ma a random è capitata "Sorry" di Lene Marlin.
E improvvisamente mi è sembrato di essere tornata ad avere 14 anni, in quel freddo novembre del 2003.
Dopo essermi lasciata alle spalle un'estate di Linkin Park con "Meteora", ascoltavo solamente "Another Day" di Lene Marlin in quei viaggi quotidiani verso l'ospedale dove era ricoverato mio nonno.
E di nuovo mi è sembrato di essere in quella stanza e di vederlo sdraiato in quel letto, di nuovo ho sentito l'odore di quel posto e di nuovo ho sentito il sapore della lattina di Coca Cola che bevevo da sola sulle scale buie del terzo piano.
Di nuovo mi sono sentita quella quattordicenne stupida che non capiva assolutamente niente, che pensava solo ad andare in piazza per vedere il ragazzo per cui aveva una cotta e che ogni volta che si trovava in quella stanza non vedeva l'ora di andare a casa.

Ed è proprio quando ricordo che razza di persona fossi e che in realtà sono ancora che mi rendo conto di quanto io sia orribile.
Di quanto i sensi di colpa mi stiano ancora divorando da allora e in realtà uno pensa che dopo quasi nove anni non ci dovrebbe essere più nulla da divorare e invece no.
È quasi come la storia di Prometeo (era lui, almeno?) e delle Arpie che ogni notte lo divoravano e poi il fegato gli ricresceva e le Arpie tornavano a divorarlo.
Ecco, a volte mi sento esattamente così.

On air: Lene Marlin - "Never To Know"

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