venerdì 22 luglio 2016

Mi rendo conto di essere peggiorata caratterialmente nel corso degli anni - sono più acida, scontrosa e asociale. 
Non giriamoci attorno: sono antipatica. 

I miei parenti di Bergamo sono venuti giù questo weekend e non riesco a fare a meno di paragonare la ragazzina che ero a quella che sono oggi. 
È sbagliato, lo so - troppi anni e troppe cose nel mezzo. 
Più che "sbagliato" direi che non è un paragone "corretto" - le differenze sono abissali tra una bambina di 7 o 12 anni e un'adulta di 27. 
15/20 anni sono troppi per poter essere obiettivi o anche solo per fare un ragionamento sensato. È un paragone che non ha ragione di esistere. 

Eppure ci penso. 

Ogni volta che vedo Lara - la cugina di mia madre - non riesco a farne a meno. 

Ripenso a quando avevo dieci anni e lei era una ventenne e io volevo essere come lei - volevo darmi lo smalto, volevo truccarmi, volevo avere delle amiche con cui uscire. 
Volevo essere grande e cercavo di passare sempre più tempo possibile con lei ogni volta che salivamo a Bergamo. 

Ripenso a quanto ero allegra, a quanto ridevo, a quanto fossi contenta nonostante la timidezza e sebbene io non abbia mai avuto il sorriso facile. 
Probabilmente rompevo anche le scatole e ogni tanto chiedo ai miei genitori come abbiano resistito all'impulso di affogarmi. 
Mia madre si limita a ridermi in faccia. 

Non è la prima volta che faccio un discorso del genere, ma per anni poi non siamo più saliti se non era per matrimoni o battesimi o altre cerimonie e si sa come sono stati in particolare due anni della mia vita. 

Sono sempre stata l'ombra sbiadita di quella che ero, è un fantasma che mi tormenta sempre quando vedo Lara e gli zii. 
È come se vedessi di fianco a loro la bambina che ero e non posso fare a meno di chiedermi cosa pensano quando mi vedono adesso. 

Non ho mai avuto il sorriso facile, ma oggi faccio fatica anche a stiracchiare una smorfia. 
Non parlo quasi mai. 
Me ne sto in disparte. 

Non so cosa vedano quando mi guardano, che cambiamenti siano in grado di notare ma di sicuro non è qualcosa di piacevole. 

Guardo Lara, ricordo quanto volevo essere come lei e quanto mi sembrava fantastica ogni cosa che faceva e oggi mi rendo conto che non abbiamo niente in comune - forse non l'abbiamo mai avuto. 

Sono diventata insofferente. 
Non solo sono insofferente nei confronti delle persone in generale, ma specialmente verso chi mi ricorda la persona che ero una volta. 

Mio zio Michele, Lara e un altro cugino di mia madre hanno tutti 11 anni più di me e una volta non mi sembravano tanti. 
Una volta pensavo che non potevano vedermi come una nipote o comunque una bambina perché la differenza di età non era enorme rispetto a quella che avevano per esempio le mie compagne di scuola con i loro zii e cugini - volevo che mi trattassero da "grande". 

Negli ultimi post ho parlato - come faccio quasi sempre, del resto - di quanto io mi senta ancora addosso diciassette anni. 
E mi rendo conto che è vero, non solo quando ripenso a quei due anni di inferno o a quell'adolescenza che mi sembra di non essermi affatto goduta e che cerco di recuperare in qualche modo ogni tanto.. tossico

Stasera guardavo Lara con i suoi due figli e mai come prima 11 anni mi sono sembrati una vita. 
Anche Michele ha un figlio e lui e Lara sono sempre stati i miei modelli quando ero piccola, ma io non riesco più ad interagire in nessun modo con loro. 
Come dicevo prima, non abbiamo niente in comune - forse non l'abbiamo mai avuto. 

Mi limito a fare presenza in casa perché non sarebbe educato scappare in camera mia, me ne sto in silenzio e ogni tanto stiracchio le labbra sperando di spacciare quel movimento per un sorriso.

Guardavo Lara con i suoi due figli e dentro di me facevo delle smorfie e pensavo che io non voglio assolutamente diventare così - sono insofferente verso i bambini e sono sicura di non volerne di miei. 

Forse è in questo che si vedono i miei 17 anni repressi: ragiono come una ragazzina e ora che sono "adulta" e ho l'età per essere trattata "alla pari" e non essere più vista come la bambina che li tallonava, non me ne frega niente. 
Voglio solo essere lasciata in pace nella mia stanza come una fottuta adolescente rabbiosa e problematica. 
Ho forse mai smesso di esserlo? 

Ogni tanto vedo il fantasma di quella bambina correre e ridere e spero sempre che si allontani così tanto da non trovare più la strada di casa. 

On air: Breaking Benjamin - The Diary Of Jane

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