domenica 29 marzo 2015

Nell'andare al lavoro passo sempre davanti alla casa dove abitava Eleonora e non posso fare a meno di rabbrividire un po' ogni volta. 
In realtà è passare per tutte quelle vie che percorrevo ogni mattina per tutti i tre anni delle medie che mi fa rabbrividire. 

Ricordo dove la maggior parte di quelle persone abitava, altre invece l'ho dimenticato. 
A volte mi sento ancora quella ragazzina mentre osservo come le cose siano cambiate ma al contempo siano rimaste esattamente le stesse. 
E poi ci sono quelle volte in cui mi lascio quelle vie alle spalle e mi sento una persona più forte.

C'è poi chi mi dice che dovrei tornare ad essere la persona che ero prima - il punto è che io non voglio assolutamente più essere quella persona, mi rifiuto. 
Non voglio più essere quella persona debole e patetica.

E quando mi dicono che si vede che sono una persona serena dentro, a stento non mi metto a ridere perché sono tutto fuorché serena. 
Menefreghista ed egocentrica, quello sì - serena proprio no. 

E allora mi sento orgogliosa nel constatare che alcune delle mie maschere ancora reggono bene e che ignorare i problemi e fare finta che non esistano non è poi un così brutto travestimento.

Se dà un'apparenza di serenità, ben venga la messa in scena. 


Sono una persona permalosa, è risaputo. 
E forse una volta ero davvero socievole e mi descrivevo pure così, ma la verità è che mi piace starmene per i fatti miei quindi non sopporto le persone che mi "stuzzicano" o vogliono convincermi/spingermi a fare determinate cose. 
Se mi va, bene, altrimenti proprio no e solo perché sono una persona educata in mezzo agli altri questo non vuol dire che io abbia voglia di conoscerli o di farmi conoscere.

Ribadisco: sto bene per i fatti miei quindi MOLLATEMI. 

On air: Boyce Avenue - When The Lights Die

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