giovedì 1 maggio 2014

Tra il mio ultimo post e quello di oggi c'è stato in mezzo un weekend. 

Un weekend durante il quale ho visto i tuoi amici. 
Un weekend durante il quale, anche se stavo parlando con Laura, intanto pensavo ossessivamente "fa che non ci sia anche lui, fa che non ci sia anche lui, ti prego, fa che non ci sia anche lui".
Un weekend durante il quale per fortuna non c'eri e, se invece c'eri, ancora più fortunatamente non ti ho visto. 

Un altro di quei weekend durante i quali mi chiedo perché mai una parte di me sia ancora aggrappata a te, quando ora desidero non vederti mai più. 
Quando invece una volta avrei disperatamente desiderato il contrario. 

E poi è arrivata ieri mattina. 

Ieri mattina ero in palestra con Laura e in televisione, sempre accesa su un canale musicale, è passato un video dei R.E.M. con protagonista Aaron Johnson. 

Ora, io ho una "cotta" per Aaron Johnson sin dai tempi del film La mia vita è un disastro tratto dai libri di Louise Rennison e davvero, se non sapete chi è Georgia Nicolson la vostra è stata davvero un'infanzia triste. 

Il punto è che vedere Aaron Johnson mi ha sconvolta. 
Non mi ha sconvolto il fatto che fosse in un video musicale o le mosse e le facce assurde che faceva. 
La cosa che più mi ha turbata è stato vederlo con i capelli lunghi - che così ricci assomigliano ai tuoi - e vestito con i pantaloni della tuta e una maglietta gialla. 

La cosa che più mi ha turbata è stato il fatto che mi sembrava di vedere te perché in quel sogno di tanto tempo fa che ancora ricordo nitidamente, tu eri vestito esattamente come Aaron. 

Non sentivo la canzone, guardavo Aaron ma in realtà vedevo te.

È sempre stato così con te: non è mai esistito solo bianco o solo nero. 
È sempre stata una montagna russa dietro l'altra tra loro due, un grigio altalenante senza una fine. 

Non mi libererò mai di te, vero? 

On air: Bastille - Sleepsong

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